La salute / Bergamo Città
Venerdì 05 Dicembre 2025
Airc e «Mario Negri» da 60 anni alleati contro i tumori
L’ANNIVERSARIO. L’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs ha ospitato nei giorni scorsi l’evento «60 anni di ricerca in Oncologia», promosso insieme a Fondazione Airc per la ricerca sul cancro per celebrare una lunga storia di ricerca indipendente e di sostegno alla lotta contro il cancro e per rilanciare un impegno condiviso sulle sfide dei prossimi anni.
Nel corso dell’incontro è stato ricordato come il supporto di Airc abbia consentito a 98 ricercatrici e ricercatori del «Mario Negri» di portare avanti i propri studi, grazie al finanziamento di 263 progetti di ricerca dal 1987 al 2024, 195 borse di studio e diversi bandi dedicati ai giovani ricercatori, tra cui il My First Airc Grant e lo Start-Up Airc.
«Investire sui giovani ricercatori - ha sottolineato Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Mario Negri - è il vero futuro della scienza. In Italia, dove gli investimenti pubblici in ricerca sono purtroppo spesso insufficienti, il sostegno di fondazioni come Airc diventa non un’opzione, ma una vera necessità. Senza borse di studio e finanziamenti precoci, tanti talenti rischiano di perdersi e tanti progetti innovativi di non partire mai. Airc permette a giovani ricercatrici e ricercatori di avere un’opportunità concreta di fare ricerca di qualità, con un impatto reale sulla salute delle persone».
«Sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato non sono uno strumento per smettere di fumare, ma un rischio in più per chi non fuma e per chi aveva smesso»
In sei decenni AIRC ha contribuito a rendere il cancro sempre più curabile e a costruire una consapevolezza diffusa sul valore della ricerca, della prevenzione e del sostegno al lavoro dei ricercatori ha sottolineato Daniele Finocchiaro, Consigliere Delegato di Fondazione Airc.
«E se non ci fosse stata Airc? Senza quel sostegno non avremmo dimostrato, per esempio, che un semplice pap test può intercettare non solo i tumori della cervice, ma anche alcune forme di carcinoma ovarico»
I risultati di questa alleanza sono testimoniati anche dalla produzione scientifica: 2.574 studi pubblicati su prestigiose riviste internazionali. «E se non ci fosse stata Airc? – si è chiesto Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri - . Senza quel sostegno non avremmo dimostrato, per esempio, che un semplice pap test può intercettare non solo i tumori della cervice, ma anche alcune forme di carcinoma ovarico, né avremmo prodotto le evidenze che ci permettono di dire con chiarezza che sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato non sono uno strumento per smettere di fumare, ma un rischio in più per chi non fuma e per chi aveva smesso».
Sul versante delle cure, «è grazie a progetti resi possibili da Airc se studi come Tailor hanno cambiato il modo di trattare alcuni tumori del polmone, se farmaci come Yondelis sono oggi una risorsa in più per i pazienti con sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato, se possiamo contare su una banca di oltre cento modelli di carcinoma ovarico per progettare terapie migliori e capire perché, a volte, i trattamenti non funzionano. E se nella leucemia promielocitica l’acido retinoico ha contribuito a trasformare la storia clinica di tanti malati, è perché qualcuno ha creduto per tempo nel valore della ricerca indipendente».
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