
La salute / Bergamo Città
Sabato 21 Giugno 2025
Cataratta giovanile, l’unica soluzione è sempre la chirurgia
LA PATOLOGIA. Quando si parla di cataratta si pensa a persone in genere oltre i 70 anni. In realtà questo disturbo può colpire anche i più giovani, dai 40/45 anni in poi. In questo caso si definisce cataratta giovanile e può avere un impatto ancora più significativo sulla qualità di vita.
Conosciamola meglio con l’aiuto del dottor Claudio Savaresi, responsabile dell’Unità di oculistica del Policlinico San Marco.
Dottor Savaresi, cos’è la cataratta?
«La cataratta è una progressiva e costante alterazione della completa trasparenza della lente naturale che è all’interno dell’occhio (il cristallino). La conseguenza, quando iniziano a mostrarsi i primi segni di opacità lenticolare, è una visione un pò sfocata soprattutto al centro del cristallino in corrispondenza della pupilla».
«Nelle fasi più evolute, poi, viene maggiormente impedito oppure alterato il passaggio della luce necessaria alla visione nitida sia nella qualità delle immagini, sia per la qualità dell’intensità dei colori, soprattutto per quelli tendenti al blu»
Come si manifesta la cataratta giovanile?
«I sintomi della cataratta giovanile sono gli stessi delle altre forme di cataratta anche se spesso risultano più fastidiosi, già nelle prime fasi della sua evoluzione, perché siamo sempre di più chiamati a lavorare davanti a fonti luminose come computer, smartphone, etc.. Nelle fasi più evolute, poi, viene maggiormente impedito oppure alterato il passaggio della luce necessaria alla visione nitida sia nella qualità delle immagini, sia per la qualità dell’intensità dei colori, soprattutto per quelli tendenti al blu».
Quali sono le cause della cataratta giovanile?
«Nel caso della cataratta giovanile il processo di opacizzazione del cristallino non dipende dal solo invecchiamento ma può essere dovuto a cause diverse: malattie come diabete, ipotiroidismo o ipertiroidismo; infezioni o infiammazioni croniche agli occhi, come l’uveite; interventi di chirurgia oculare; lesioni o traumi all’occhio; assunzione per un tempo prolungato di farmaci cortisonici oppure di terapie come i chemioterapici Ci sono poi alcuni fattori di rischio, legati a stili di vita non salutari, che possono aumentare la probabilità di comparsa di una cataratta giovanile, tra cui: fumo, assunzione di quantità eccessive di alcol, dieta povera o priva di vitamine, esposizione alla luce solare in modo eccessivo e senza protezione agli occhi».
«L’unica soluzione, anche per la cataratta giovanile, è la terapia chirurgica. Si rimuove il cristallino opacizzato sostituendolo con un cristallino artificiale sostitutivo che andrà a collocarsi esattamente nella stessa posizione di quello naturale»
Come si può curare?
«L’unica soluzione, anche per la cataratta giovanile, è la terapia chirurgica. Si rimuove il cristallino opacizzato sostituendolo con un cristallino artificiale sostitutivo che andrà a collocarsi esattamente nella stessa posizione di quello naturale. La buona riuscita dell’intervento dipende da molti fattori. Innanzitutto un’estrema precisione nello studio pre - operatorio e nell’esecuzione dell’intervento oggi possibile grazie a tecniche chirurgiche sempre più innovative e cristallini artificiali scelti in modo sempre più personalizzato per il paziente. La tecnica maggiormente usata è la Facoemulsificazione che, con l’introduzione delle lenti intraoculari (IOL) pieghevoli, ha trovato la sua piena e completa applicazione, rispettando totalmente la naturale anatomia oculare. In pratica, viene eseguita una microincisione formando un passaggio tra la parte esterna dell’occhio e quella interna a forma di valvola al fine di non utilizzare punti di sutura dopo l’intervento, preservando così maggiormente tutta la struttura oculare. Per la fase dell’incisione, questa tecnica può avvalersi anche dell’utilizzo del FEMTOLaser (FLACS - FacoLaserCataractSurgery), laser estremamente preciso che garantisce risultati ancora più elevati e precisi».
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