Centro antiveleni, 372 chiamate al giorno. Botulino, farmaci e funghi: «Fate attenzione»

IL BILANCIO . La sede è al «Papa Giovanni». Telefonate da tutta Italia, allerta dopo il caso di alimenti contaminati al Sud. Trecento episodi di under 18 intossicati dalle medicine. Ora l’allerta è per la raccolta nei boschi.

Bergamo

«Niente panico. Ogni anno si registrano casi di intossicazione di botulino. Il rischio aumenta con il caldo, soprattutto quando alimenti conservati in ambienti privi di ossigeno e che dovrebbero mantenere la catena del freddo vengono esposti a temperature elevate per diversi giorni. In queste condizioni, le spore del botulino possono germinare e iniziare a produrre tossine. Tuttavia, episodi legati al cibo da strada o ai ristoranti sono molto rari». Purtroppo, a causa delle almeno quattro vittime in Italia che si sono registrate nel corso di quest’estate, l’intossicazione da botulino è stata al centro delle cronache nazionali. Ma dal Centro antiveleni di Bergamo (uno dei dieci riconosciuti in tutta Italia) con il suo direttore Giuseppe Bacis e la specialista Mariapina Gallo, arriva una rassicurazione, e un invito ad essere prudenti nel confezionare sott’oli o conserve fatte in casa: una tradizione per molte famiglie italiane specialmente durante la stagione estiva.

Attenzione al cibo preparato in casa

«La maggior parte dei 70-80 casi segnalati ogni anno in Italia, principalmente nel Sud, deriva da conserve e sott’oli preparati in casa. Circa il 90% del problema si collega a pratiche domestiche non corrette – spiegano Bacis e Gallo -. Per prevenire questi rischi, è essenziale seguire scrupolosamente le indicazioni e i metodi rigorosi forniti dall’Istituto superiore di sanità (e facilmente reperibili sul sito web istituzionale, ndr) per la preparazione sicura degli alimenti, partendo, prima di tutto, dall’acidificare l’ambiente di conservazione con aceto, sale, spezie o zucchero in modo da impedire alle spore di germinare e produrre la tossina. Anche se casi di intossicazione da botulino sono sempre esistiti, una corretta gestione può limitarne l’incidenza al minimo».

Attivo 24 ore su 24, alla cornetta del Centro antiveleni rispondono medici specialisti in tossicologia medica e farmacologia e, nel 2024, le chiamate hanno sfiorato le 400 giorno

Richieste da tutta Italia

La paura di un’intossicazione di botulino è solo una delle tante tematiche che quest’estate, in particolare, hanno «intasato» il numero verde (800-883300) del Centro antiveleni di Bergamo all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Attivo 24 ore su 24, alla cornetta rispondono medici specialisti in tossicologia medica e farmacologia e, nel 2024, le chiamate hanno sfiorato le 400 giorno. Lo scorso anno le telefonate arrivate al numero verde hanno infatti superato in totale le 135mila (136.056, per l’esattezza, quindi una media quotidiana di 372), con un aumento del 4% rispetto al 2023 in cui sono arrivate poco più di 130mila telefonate.

Le Regioni che chiamano di più

«Facendo una stima previsionale, chiuderemo il 2025 con più di 60mila consulenze fornite», specifica Bacis. Le richieste telefoniche arrivano da tutta Italia. La maggior parte delle chiamate arrivano dalla Lombardia (circa il 29%). Seguono il Lazio (con il 9%), il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Sicilia ciascuna con il 7% delle chiamate. «Riceviamo anche chiamate dall’estero: dall’Europa, soprattutto – puntualizza la dottoressa Gallo – Sono tutte di italiani all’estero che chiamano per avere informazioni, rassicurazioni o sapere cosa fare a seconda dei casi. Specialmente in caso di gravidanze. In queste situazioni poter parlare la propria lingua dà sicurezza e consente più chiarezza nelle spiegazioni».

Dai farmaci ai funghi

L’appello: «Girare per boschi alla ricerca di funghi è un passatempo affascinante, ma riconoscerli correttamente è un’arte complicata che necessita di esperienza e preparazione. Improvvisarsi senza una guida adeguata può portare a gravi errori»

Analizzando le chiamate, le consulenze per i casi clinici di intossicazione acuta sono state, nel 2024, 9.229 (e 1.948 richiami). E, nel primo semestre del 2025, 5.989 con un totale di 6.865 richiami . «Dei casi clinici gestiti lo scorso anno, circa 4.076 sono stati causati dall’intossicazione di farmaci – spiegano i due specialisti – con sempre più giovani coinvolti, circa 300 dai 10 ai 18 anni, e che assume le forme di gesti autolesionistici. Uno scenario estremamente critico cresciuto esponenzialmente dopo la pandemia». Ora, in questa stagione, a preoccupare maggiormente il Centro antiveleni è la raccolta dei funghi, spesso non accompagnata da adeguate conoscenze in materia. «La raccolta dei funghi è già iniziata con grande fervore, grazie alle condizioni climatiche che, tra piogge frequenti e temperature ideali, hanno favorito questa attività. Girare per boschi alla ricerca di funghi è un passatempo affascinante, ma riconoscerli correttamente è un’arte complicata che necessita di esperienza e preparazione. Improvvisarsi senza una guida adeguata può portare a gravi errori, con rischi significativi per la salute come danni epatici e renali. L’esposizione di questa pratica anche sui social attrae anche chi non ha mai tentato questa attività, aumentando il pericolo di errori fatali. È fondamentale sottolineare che il riconoscimento sicuro dei funghi richiede pratica ed esperienza: non basta consultare un libro acquistato il giorno prima. Sono sufficienti poche storie per comprendere che un solo errore può risultare irreversibile», dice Bacis.

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