Cura dei disturbi alimentari, centri in tutti gli ospedali

IL PROGETTO. Nei prossimi giorni inaugureranno gli ambulatori a Gazzaniga e Calcinate . Entro dicembre pronto quello al «Papa Giovanni». L’impegno della Bergamo Ovest.

Centri per la cura dei disturbi alimentari in ogni Asst, per potenziare l’offerta di servizi sul territorio. È questa la novità di cui la Bergamasca, grazie a uno stanziamento regionale, potrà beneficiare a breve. Anzi a brevissimo. Perché già nei prossimi l’Asst Bergamo Est aprirà inaugurerà gli ambulatori per i disturbi alimentari nelle Case di comunità di Gazzaniga e Calcinate, mentre il Centro dei disturbi del comportamento alimentare di Piario sarà operativo a novembre. «Le attività ambulatoriali a Gazzaniga e Calcinate saranno operative tra una decina di giorni, abbiamo già selezionato gli operatori – spiega Maurizio Campana, direttore del Serd (Servizio per le dipendenze) dell’Asst Bergamo Est –. Lì ci occuperemo di bulimia e disturbi legati all’uso dei farmaci psicotropi, per i pazienti in cura presso i servizi psichiatrici territoriali, mentre l’anoressia è la patologia psichiatrica con più alto tasso di mortalità. Il centro di Piario invece sarà una struttura residenziale che avrà anche attività ambulatoriale, con la cura dello spettro dei disturbi alimentari in ambulatorio e nel nascente reparto. Abbiamo una rete provinciale assai ricca, con il corso sui disturbi già partito e organizzato da Asst Bergamo Est e Università. Il progetto di riabilitazione nutrizionale dei pazienti psichiatrici in corso da 15 anni è un altro strumento utile».

Nella Bassa

Per l’Asst Bergamo Ovest allo storico ambulatorio di Treviglio è affiancato un altro ambulatorio per la cura dei disturbi alimentari (Dca), a Brembate di Sopra. In entrambe le sedi collaborano diversi specialisti (psichiatri, psicologi, pediatri) per garantire un approccio multidisciplinare. Maria Felicia Calvieri, dirigente medico-psichiatra degli ambulatori Dca dell’Asst Bergamo Ovest, rimarca: «L’approccio terapeutico in équipe è il modello di cura raccomandato per il trattamento del disturbi del comportamento alimentare. L’équipe deve essere costituita da diverse figure professionali altamente specializzate. Per dare risposta alla crescente domanda dopo la pandemia sono stati riorganizzati i nostri ambulatori per la cura». Il progetto proseguirà anche con interventi nelle scuole del territorio.

A Bergamo

Anche l’Asst «Papa Giovanni XXIII» entro fine anno attiverà un ambulatorio multidisciplinare per la presa in carico e la cura dei disturbi del comportamento alimentare. Sono in fase di completamento le procedure di selezione del personale, che seguirà un corso di formazione. Al «Matteo Rota», dove è attivo un ambulatorio di psichiatria per disturbi della salute mentale gestito dall’Asst «Papa Giovanni», oggi saranno in programma screening per la valutazione del rischio ansia e depressione per le donne in gravidanza o post parto.

L’attività di Ats

«Con la cabina di regìa regionale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e alimentazione (Dna) – sottolinea Ats Bergamo – sono stati stanziati 1 milione e 480mila euro, di cui 163.440 euro per l’Ats di Bergamo per il potenziamento della rete dei servizi a favore di soggetti che presentano Dna. In seguito la Regione ha approvato il Piano biennale di attività per il contrasto dei Dna, 4 milioni e 195mila euro con 463.264 euro destinati all’Ats di Bergamo». «Il nostro Piano locale – conclude Ats – prevede l’implementazione dell’attività clinica (ambulatoriale, ricovero) mettendo in rete i diversi attori come Asst, medici di base, pediatri, consultori familiari, associazioni familiari, Case della comunità, Ambiti territoriali, la promozione di azioni di sensibilizzazione e prevenzione negli istituiti scolastici, centri sportivi e realtà sul territorio. Stiamo, infine, attivando l’attività di formazione per il personale della rete».

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