
La salute / Bergamo Città
Venerdì 25 Aprile 2025
Infortuni sportivi in crescita: attenti alla riabilitazione
RECUPERARE BENE. Se non lo si fa con cura, si può rischiare di compromettere il processo di guarigione, aggravando l’infortunio o causando nuove lesioni.

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi cinque anni si è registrato un incremento del 35% degli infortuni sportivi che richiedono intervento medico, con un’incidenza anche superiore tra gli atleti semiprofessionisti cresciuta del 45% rispetto al decennio precedente. Sono dati eloquenti che meritano una riflessione approfondita in merito all’evoluzione della pratica sportiva e alle nuove necessità legate a questi cambiamenti. In primis, ovviamente, l’aspetto legato alla salute.
Ne parliamo con il dr. Riccardo Del Vescovo, direttore e coordinatore del Servizio di Medicina dello sport e dell’esercizio fisico di Habilita Sport Medicine, il centro medico all’interno della nuova Curva Morosini del Gewiss Stadium. «Le cause di questo fenomeno – spiega il dr. Del Vescovo – sono diverse e spesso interconnesse. Uno dei motivi è senza dubbio l’intensificazione dei carichi di lavoro: atleti e squadre affrontano calendari sempre più fitti, con poche pause e tempi di recupero insufficienti».
Ma quali sono i rischi nell’effettuare una ripresa post infortunio o post intervento senza il supporto di professionisti esperti?
«Innanzitutto - spiega Del Vescovo -, si può compromettere il processo di guarigione, aggravando l’infortunio preesistente o causando nuove lesioni. Senza una valutazione accurata dello stato fisico e una pianificazione adeguata del percorso riabilitativo, è facile incorrere in sovraccarichi muscolari, squilibri posturali e movimenti errati. Inoltre, l’assenza di supervisione può portare a una gestione inadeguata del dolore e della fatica, con conseguenze a lungo termine sulla funzionalità articolare o muscolare».
L’utilizzo della tecnologia avanzata nel percorso riabilitativo quanto incide?
«L’impiego di tecnologia avanzata - dice Del Vecchio - gioca un ruolo fondamentale per diversi motivi. Strumenti come la biomeccanica, i sistemi di analisi del movimento o le pedane di forza permettono di monitorare con precisione lo stato funzionale del paziente. Inoltre, grazie ai dati raccolti, il professionista può creare un piano di recupero su misura, adattato alle reali condizioni e progressi del paziente. Non dimentichiamo che la tecnologia aiuta a dosare correttamente l’intensità e il volume del lavoro fisico, riducendo il rischio di sovraccarichi e ricadute».
Fare attività fisica anche se non si è atleti è importante perché previene eventuali problematiche di salute. Ma è altrettanto importante essere seguiti da professionisti che forniscano le giuste indicazioni su come fare sport correttamente e in sicurezza.
«Esatto. Il progetto che sto guidando - sottolinea Del Vescovo - punta proprio su questo aspetto. Le competenze, le tecnologie e i percorsi riabilitativi che abbiamo sviluppato sono perfettamente adattabili anche a chi, pur non essendo un atleta, ha voglia di misurarsi adottando uno stile di vita salutare, bisogno di recupero fisico dopo traumi, interventi chirurgici o condizioni muscolo-scheletriche croniche».
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