La variante «Omicron»
preoccupa gli scienziati

Nel mondo la variante è diffusa in 59 Paesi e in Italia, secondo l’indagine rapida dell’Istituto Superiore di Sanità, provoca lo 0,19% dei casi.

La variante Omicron è la peggiore minaccia dall’inizio della pandemia: non hanno dubbi i responsabili della salute pubblica nel Regno Unito, dove è in atto il maggiore focolaio in Europa e dove i ricoveri sono aumentati del 10%. Nel mondo la variante è diffusa in 59 Paesi e in Italia, secondo l’indagine rapida dell’Istituto superiore di sanità (Iss) relativa alla giornata del 6 dicembre la Omicron è responsabile dello 0,19% dei casi.

La percentuale in Italia sale allo 0,5% secondo la banca dati internazionale Gisaid, alla luce delle 17 sequenze genetiche depositate dal nostro Paese nelle ultime quattro settimane. Ci si interroga intanto sull’efficacia dei vaccini nel proteggere dal contagio e per l’immunologo Anthony Fauci, «al momento non sembra sia necessario un “booster” specifico contro la variante Omicron». Per quanto l’efficacia delle prime due dosi dei vaccini a RNA messaggero sia più bassa rispetto alla variante Delta, la terza dose aumenta al 75% l’efficacia contro la malattia sintomatica: «È una motivazione forte perché tutti si facciano la terza dose», ha detto il direttore del Centro per la ricerca sulle malattie infettive degli Stati Uniti (Niaid). Se i vaccini potranno evitare le forme gravi della malattia, la capacità di trasmettersi della variante Omicron resta elevata e per Fauci è probabile che con tutta probabilità possa diventare dominante negli Stati Uniti.

È presto comunque per fare previsioni sulla velocità con cui la Omicron si diffonde e solo «le prossime indagini ci permetteranno di stimarne la velocità di diffusione», ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

L’avanzata rapida della Omicron in 59 Paesi ha portato intanto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) a ritenere che «la probabilità di un’ulteriore diffusione della variante Omicron è molto elevata» ed alzare il livello di guardia, classificando come molto alto il rischio sanitario a causa della diffusione della variante.

Per la direttrice, Andrea Ammon, «la sola vaccinazione non ci permette di prevenirne l’impatto; è urgente una forte azione per ridurre la trasmissione e contenere l’impatto sui sistemi sanitari». Mascherine e distanziamento restano quindi indispensabili per evitare i contagi.

A preoccupare l’Ecdc sono in particolare i dati, contenuti nel suo ultimo rapporto, secondo i quali si rileverebbe una riduzione dell’efficacia del vaccino nel contrastare l’infezione e una velocità di diffusione tale da portarlo a essere dominante all’inizio del 2022.

Per l’Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (Ukhsa), che ha definito la Omicron «la minaccia più significativa per la salute pubblica dall’inizio della pandemia», ha aggiunto di attendersi nei prossimi dati «sconcertanti» rispetto a quelli delle altre varianti. La dichiarazione è arrivata nel giorno in cui il Paese ha registrato 78.610 casi, il numero più alto in assoluto registrato dall’inizio della pandemia.

Il nuovo scenario che si aprirà con la variante Omicron merita una grande attenzione anche secondo i genetisti italiani che stanno studiando la nuova variante. «In Europa - spiegano - cominciamo a osservare la sua capacità di contagiare, di generare una malattia grave e di sfuggire ai vaccini», osserva Massimo Zollo, dell’Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge -Biotecnologie avanzate.

L’attenzione sulla Omicron è alta da parte di tutto il mondo della ricerca e proprio per questa ragione la rivista «Nature» ha voluto includere nella classifica dei dieci migliori scienziati del 2021Tulio de Oliveira, direttore del centro di ricerca sudafricano «KwaZulu-Natal» che con la sua squadra ha sequenziato e allertato il mondo su rischi della nuova variante Omicron del Sars-CoV-2.

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