Mani e piedi «gelati»? Il loro colore fa capire il perché

I MOTIVI SONO DIVERSI. A volte questo fenomeno non avviene per una causa fisiologica, ma per un alterato circolo periferico.

Seppur meno rigido di anni addietro, l’inverno è oramai entrato nei suoi mesi più impegnativi dal punto di vista delle temperature. E tra i disturbi più frequenti della stagione invernale c’è il freddo a mani e ai piedi che, se non contrastato, può portare anche a rigidità muscolare e articolare; e da comune disturbo trasformarsi in patologia.

«Nei mesi più freddi è abbastanza normale percepire le estremità degli arti superiori e inferiori più fredde rispetto al resto del corpo dato che, quando siamo esposti a basse temperature, cerchiamo di preservare il calore negli organi interni attraverso un meccanismo fisiologico di vasocostrizione periferica e, di conseguenza, di riduzione del flusso sanguigno verso le estremità come mani e piedi – afferma Giovanni Esposito, responsabile della chirurgia vascolare di Humanitas Gavazzeni -. A volte questo fenomeno però non avviene per una causa fisiologica, ma per un’alterazione del circolo periferico. I motivi sono diversi e tra i più rilevanti c’è il diabete, le arteriopatie obliteranti croniche (patologia che determina un lento ma progressivo restringimento delle arterie), la malattia di Raynaud (un eccessivo e anomalo restringimento dei vasi sanguigni di mani e piedi se esposti a basse temperature), l’ipotiroidismo o l’assunzione di alcuni farmaci come i beta-bloccanti».

Esistono segnali che possono farci capire che questo freddo è spia di qualcosa d’altro che dovrà essere indagato più approfonditamente. «Parliamo del cambiamento del colore di piedi e mani, come dita pallide, cianotiche o bluastre. Oppure la comparsa di lesioni trofiche, come ulcere, o se iniziamo ad avere difficoltà a camminare o alterazioni della sensibilità. Tanto più se che questa sintomatologia si presenta anche in estate» spiega il dottor Esposito.

Come intervenire

Intervenire preventivamente si può e senza grosso impegno. «Se si tratta di un fenomeno fisiologico, il consiglio è proteggere le estremità dal freddo con abbigliamento termico ed evitare di manipolare oggetti ghiacciati o troppo freddi a mani nude. Indicazione che vale specialmente per i bambini che spesso giocano con la neve senza i guanti. In altri casi è importante capire precocemente la causa scatenante per mettere in atto la corretta terapia. Generalmente, per non causare patologie a livello circolatorio, le indicazioni sono di non fumare, bere alcolici con moderazione e non eccedere con la caffeina che è un potente vasocostrittore».

Un valido aiuto anche dall’alimentazione, funzionale nel prevenire l’alterazione del circolo periferico. «Il consiglio è seguire una dieta equilibrata, ridurre l’assunzione di caffeina e bevande alcoliche, privilegiare l’assunzione di frutta e verdura ricche di vitamine e sali minerali – conclude Esposito -. Recenti studi hanno dimostrato che il peperoncino piccante e le foglie di ginkgo biloba aiutano a migliorare la circolazione».

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