La salute / Isola e Valle San Martino
Sabato 25 Ottobre 2025
Pavimento pelvico, multidisciplinarità la chiave vincente
L’ANALISI. Il pavimento pelvico è un gruppo di muscoli e legamenti che formano il «fondo» della cavità pelvica, sostenendo la vescica, il retto e, nelle donne, l’utero.
Sebbene spesso trascurato, gioca un ruolo cruciale nel mantenimento della salute e del benessere quotidiano. Quando il pavimento pelvico non funziona correttamente, infatti, possono manifestarsi una serie di sintomi che influenzano la qualità della vita. Per questo è importante imparare a riconoscerli per poi affrontarli nel modo più efficace. Meglio se con un approccio multidisciplinare, come quello adottato al Policlinico San Pietro grazie alla collaborazione tra l’unità operativa di Proctologia e Pelviperineologia, diretta dal dottor Sergio Agradi, specialista di grande esperienza, da oltre 10 anni nella bergamasca e da circa uno al Policlinico, e l’Unità di Ginecologia, diretta dal dottor Rolando Brembilla, storico primario della struttura.
Parto e menopausa
«Quando la muscolatura pelvica perde tono, forza o coordinazione, possono insorgere diverse disfunzioni, tra cui incontinenza urinaria (da sforzo, da urgenza o mista), incontinenza fecale o perdita di gas, prolasso degli organi pelvici (vescica, utero o retto), dolore pelvico cronico, disfunzioni sessuali, come dolore durante i rapporti, stitichezza da dissinergia del pavimento pelvico» spiega il dottor Agradi. Le ragioni per cui questo può succedere sono varie. Tra queste, gravidanza e parto, menopausa, a causa della riduzione degli estrogeni, interventi chirurgici pelvici, attività sportiva intensa o pratiche scorrette di esercizio
fisico, età, predisposizione genetica. Ma come si riconosce un problema al pavimento pelvico? «Uno dei sintomi più comuni di un problema al pavimento pelvico è l’incontinenza urinaria. Un altro sintomo comune è l’incontinenza fecale. In caso si prolasso degli organi pelvici, invece, i sintomi sono in genere sensazione di peso o pressione nella zona pelvica, perdita urinaria o difficoltà a svuotare la vescica e il retto completamente, sensazione di organi che spingono verso la vagina. Un altro disturbo comune poi è il dolore pelvico» continua lo specialista. Una volta riconosciuto il problema il trattamento richiede innanzitutto una valutazione approfondita e personalizzata: spesso infatti coinvolgono più organi e quindi specialisti.
L’approccio multidisciplinare
Da qui la necessità di un approccio multidisciplinare fin dalla fase di diagnosi. «Sulla base di questa valutazione il paziente viene indirizzato verso il percorso più indicato per il singolo caso che può prevedere trattamenti conservativi, interventi chirurgici, riabilitazione specifica (fondamentale anche nel post-operatorio). Per quanto riguarda la chirurgia oggi i trattamenti includono non solo tecniche tradizionali ma anche tecniche innovative mini-invasive. La chirurgia robotica assistita, come quelle che utilizziamo nel nostro Ospedale, in particolare oggi permette di ottenere una ancora maggiore accuratezza e un recupero più rapido. Gli interventi, a seconda delle situazioni, possono richiedere la collaborazione tra lo specialista proctologo e pelviperineologo e il ginecologo. Grazie alla solida esperienza delle nostre equipe in questo ambito e alla sinergia tra le due Unità Operative possiamo offrire a tutte le pazienti percorsi terapeutici davvero personalizzati e su misura con l’obiettivo di restituire loro la piena funzionalità e una migliore qualità di vita» concludono i due esperti.
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