
(Foto di Anthony R. su Unsplash)
IL RUOLO DELL’INFERMIERE. La pianificazione deve iniziare almeno due o tre settimane prima della partenza, in accordo con il nefrologo che ci segue.
Per chi è in dialisi, le vacanze possono sembrare una sfida. Tuttavia, con un’adeguata organizzazione, è possibile conciliare le esigenze terapeutiche con il desiderio di viaggiare e godersi una meritata pausa. I pazienti dializzati convivono con un’insufficienza renale cronica, una condizione in cui i reni non svolgono più correttamente la loro funzione. Le due modalità principali di trattamento sono l’emodialisi e la dialisi peritoneale.
L’emodialisi si effettua solitamente tre volte a settimana in centri specializzati. Il sangue viene prelevato, depurato attraverso un filtro e reimmesso nell’organismo tramite una macchina. La dialisi peritoneale, invece, si esegue quotidianamente a domicilio e sfrutta il peritoneo come filtro naturale. Può essere gestita in autonomia o con il supporto di un caregiver.
La pianificazione della vacanza deve iniziare almeno 2-3 mesi prima della partenza. È fondamentale individuare un centro dialisi nella località scelta e avviare per tempo le pratiche necessarie in accordo con il proprio medico nefrologo, per valutare il centro ospedaliero più idoneo, il Cad (Centro dialisi ad assistenza decentrata) o il Cal (Centro dialisi ad assistenza limitata).
I centri possono essere pubblici o privati. Nel caso di strutture private non convenzionate con il Ssn, le sedute saranno a pagamento. In questi casi è consigliabile richiedere un preventivo, presentarlo alla propria Asst e verificare eventuali rimborsi.
Per la ricerca del centro, è utile consultare il sito Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto) che fornisce una mappa interattiva aggiornata. Una volta definito il centro ospitante, è necessario preparare la documentazione clinica richiesta: prescrizioni dialitiche con codici regionali, esami sierologici, eventuali intolleranze, esami specifici richiesti dalla struttura.
Prima della partenza è importante portare con sé: impegnative con le prescrizioni dialitiche, eventuali farmaci da somministrare durante le sedute, terapia domiciliare, documentazione clinica aggiornata, documenti personali (carta d’identità, tessera sanitaria, eventuali esenzioni).
Chi esegue la dialisi peritoneale può viaggiare con maggiore autonomia, ma deve comunque organizzare la fornitura del materiale necessario. Il materiale è fornito gratuitamente dal Sistema Sanitario Regionale e può essere spedito in località italiane o europee, previo accordo con il centro di riferimento o le ditte fornitrici.
Durante la vacanza è fondamentale rispettare alcune indicazioni: seguire la dieta, controllare l’apporto di liquidi, proteggere gli accessi vascolari con pellicole impermeabili. In caso di posizionamento di Cvc (catetere venoso centrale), è sconsigliato fare il bagno in mare. Per chi invece è portatore di un catetere Tenckhoff, è consigliabile utilizzare cerotti impermeabili, fare la doccia dopo il bagno ed eseguire la medicazione del sito d’uscita con cura.
In sintesi, la dialisi non deve essere un ostacolo ai viaggi, anzi con una pianificazione adeguata e sfruttando le risorse disponibili è possibile godersi una vacanza in sicurezza e serenità.
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