Raynaud, che fenomeno! Ma le dita fanno male

Spesso è il primo sintomo della Sclerodermia, «pelle dura» provocata dalla fibrosi.

Dita che, esposte al freddo, diventano prima bianche poi arrossiscono e si gonfiano? Potrebbe trattarsi del fenomeno di Raynaud, problema frequente in particolare tra le giovani donne legato a un’improvvisa diminuzione dell’afflusso di sangue, seguita da dilatazione dei vasi e locale blocco della circolazione. Un disturbo che non deve spaventare ma nemmeno essere sottovalutato. Come ci spiega il professor Maurizio Pietrogrande, specialista in Medicina interna di Smart Clinic Oriocenter e Le Due Torri e del Centro Diagnostico Treviglio, strutture del Gruppo Dan Donato in cui è attivo un ambulatorio per la diagnosi e cura delle malattie autoimmuni e reumatiche.

Come si fa a sospettare di soffrire del fenomeno di Raynaud?

«In chi presenta questo fenomeno, all’esposizione al freddo (a volte anche nel passaggio dal caldo al freddo) si verifica una drastica riduzione del flusso di sangue (ischemia) nelle estremità (mani, e occasionalmente piedi, naso, orecchie). Di conseguenza uno o più dita, con una netta demarcazione tra zona “ischemica” e zona “normale”, diventano prima bianche, poi arrossiscono (iperemiche) e a volte si gonfiano (edema) e infine scolorano verso il blu-viola (cianotiche). Le tre fasi (che ricordano i colori della bandiera francese) possono avere durata variabile, a volte veramente fugaci, ma anche al contrario molto persistenti. Chi è affetto da fenomeno di Raynaud può soffrire inoltre, soprattutto in inverno, di piccole lesioni delle estremità di tipo ulceroso (la parte superiore della cute manca) e a volte necrotico (compare del tessuto nerastro o delle croste dolorose)».

Ma è spia di qualcosa di grave?

«Il fenomeno di Raynaud può avere un’origine solo funzionale, cioè non legata a stati patologici, ed essere favorita da abitudini lavorative (pianisti o suonatori di flauto, esposti a vibrazioni continue, ad esempio sono più a rischio), dallo stile di vita (fumo) o dall’uso di farmaci (alcuni usati per le cardiopatie) o estrogeni. Esiste poi una componente costituzionale, come nelle giovani donne che risultano più soggette al problema degli uomini, e una legata allo stress emotivo. In altri casi, però, alla base possono esserci malattie, tra cui alcune potenzialmente molto serie. Il fenomeno di Raynaud è spesso infatti il primo sintomo della Sclerodermia, letteralmente “pelle dura, malattia che porta a un indurimento e ispessimento della cute in zone più o meno estese della superficie corporea dovuto a fibrosi, cioè formazione di tessuto connettivo di tipo cicatriziale, arrivando a interessare vari organi interni (esofago, intestino, polmoni, reni e cuore). Inoltre compare in molte altre malattie del connettivo autoimmuni come il Lupus eritematoso sistemico e malattia di Sjogren, ed è un sintomo importante nella crioglobulinemia mista, una rara vasculite sistemica».

E come si fa a capire?

«Per confermare la diagnosi e discriminare tra forme funzionali o patologiche e tra connettiviti e altre patologie, servono un’attenta visita, un prelievo di sangue per la ricerca dei cosiddetti anticorpi antinucleo e la capillaroscopia».

Come si può curare?

«Se il fenomeno di Raynaud è legato a un problema funzionale bisogna adottare alcuni accorgimenti, come coprirsi bene, usare doppi guanti (seta o nylon sotto e felpato sopra) in modo da creare un’intercapedine d’aria che mantenga le mani al caldo. Importante è poi eliminare abitudini di vita che possono peggiorare la situazione come il fumo. Nei casi più seri può essere utile assumere farmaci vasodilatatori o aspirina a basse dosi per evitare difetti di coagulazione. Il controllo della sindrome da Raynaud si può ottenere anche con una particolare terapia fisica, ovvero il trattamento elettroterapico a impulsi brevi controllati da software. Ovviamente quando sia presente una malattia autoimmune alla base, la cura di questa con i farmaci appropriati, ora disponibili, è fondamentale».

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