Sport in estate. Vantaggi e rischi per il cuore e la pressione

CARDIOLOGIA. Il caldo e l’afa possono trasformare un momento di svago in un potenziale rischio per la salute.

In estate cresce la voglia di muoversi all’aria aperta. Ma caldo e afa possono trasformare il momento di benessere in un potenziale rischio per cuore e pressione. Ne abbiamo parlato con due esperti di Humanitas Gavazzeni: Erika Bertella, specialista in Imaging Cardiovascolare, e Alessio Cappelleri, cardiologo.

Dott.ssa Bertella, quali sono i benefici dello sport estivo per il sistema cardiovascolare? E i rischi invece?

«Fare sport è importante. Migliora la circolazione, tiene sotto controllo la pressione e contribuisce a ridurre il rischio di patologie cardiovascolari. Ma il caldo impone qualche precauzione in più. È fondamentale allenarsi nelle ore più fresche, preferibilmente al mattino presto, per evitare lo stress termico. Le alte temperature provocano vasodilatazione, e dunque un abbassamento della pressione. Per chi soffre già di ipotensione o problemi cardiaci, il rischio è maggiore. Nei soggetti sani si possono manifestare sintomi transitori come debolezza, vertigini o senso di svenimento. Ma per chi ha patologie, anche lievi, è bene valutare con il medico l’idoneità all’attività fisica estiva».

Quali esami consiglia prima di iniziare un programma di allenamento nei mesi caldi?

«Un elettrocardiogramma di base è il primo passo per valutare la salute del cuore e per rilevare eventuali anomalie del ritmo cardiaco. In presenza di fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione, diabete, colesterolo alto o familiarità per patologie cardiache, è consigliabile eseguire anche un ecocardiogramma. Il test da sforzo, invece, permette di valutare la risposta dell’apparato cardiovascolare durante l’attività fisica simulata. È particolarmente indicato per chi non si allena da tempo o ha avuto sintomi come affanno, palpitazioni o dolori toracici anche lievi. In tutti i casi il consiglio rimane quello di consultare preventivamente il proprio cardiologo di fiducia. La prevenzione parte dalla conoscenza del proprio cuore: fare sport, sì, ma sempre in sicurezza».

Dottor Cappelleri, cosa succede al nostro organismo con la pressione bassa da caldo?

«In estate il corpo tende a disperdere calore aumentando la sudorazione e dilatando i vasi. Questo riduce la pressione arteriosa. Se la discesa è eccessiva, si rischiano capogiri, svenimenti, e nei casi più gravi, collassi. Affanno anomalo, tachicardia, dolori al petto, stanchezza eccessiva non sono solo effetti del caldo: possono nascondere condizioni più serie. Non bisogna minimizzare».

Cosa fare in caso di abbassamento di pressione durante lo sport?

«È fondamentale interrompere immediatamente l’attività fisica. Se si avvertono capogiri, vista annebbiata o senso di svenimento, ci si deve sdraiare subito, sollevando le gambe rispetto al corpo per favorire il ritorno venoso e la ripresa della pressione arteriosa. Reintegrare i liquidi è altrettanto importante: acqua a piccoli sorsi, eventualmente arricchita con un pizzico di sale o con soluzioni saline reperibili in farmacia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno in estate, quantità che aumenta in caso di attività fisica. Se i sintomi persistono oltre i 10-15 minuti o se si ripresentano frequentemente, è necessario rivolgersi al medico. In particolare, chi assume farmaci antipertensivi – come ACE inibitori, diuretici o beta-bloccanti – dovrebbe valutare con il proprio cardiologo l’opportunità di un aggiustamento del dosaggio durante la stagione calda. Il caldo può potenziare l’effetto di questi medicinali, rendendo più frequente l’ipotensione».

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