La salute / Bergamo Città
Domenica 28 Dicembre 2025
Terapia del dolore, un approccio moderno alla sofferenza
UTILIZZI DIVERSI. La terapia del dolore, nota anche come medicina del dolore o terapia antalgica, è una disciplina medica specialistica che si occupa di studiare i meccanismi che producono il dolore, di individuarne le cause e di applicare trattamenti mirati per alleviare o eliminare la sofferenza.
È un campo che va ben oltre il semplice controllo dei sintomi, mirando a migliorare la qualità di vita del paziente, soprattutto quando il dolore persiste nel tempo ed è debilitante. Il dolore cronico, infatti, perde la funzione di campanello d’allarme per trasformarsi in una vera e propria malattia che condiziona l’esistenza quotidiana.
Secondo il dottor Giambattista Villa, responsabile della Terapia del Dolore in Humanitas Gavazzeni, «la medicina del dolore non è solo una tecnica, è un approccio olistico che considera il dolore nel suo complesso. Sappiamo che non esiste una sola terapia efficace per tutti, ma percorsi personalizzati per ogni paziente». Questo significa che l’ascolto, la raccolta di una storia clinica dettagliata e una diagnosi accurata sono il primo passo per qualsiasi trattamento.
La prima visita di terapia del dolore ha proprio questo scopo: analizzare l’intensità, la localizzazione e il tipo di dolore per definire il trattamento più adeguato. Durante la visita lo specialista effettua un’anamnesi approfondita e un esame obiettivo per arrivare a una diagnosi, che può richiedere anche esami di laboratorio o strumentali. Il dottor Villa sottolinea che «un dolore persistente non va trascurato, perché può comportare danni fisici e psicologici se non affrontato in modo adeguato».
Le terapie disponibili spaziano da quelle farmacologiche, come analgesici e antinfiammatori, a interventi più specifici come infiltrazioni, tecniche mini-invasive e procedure sotto guida radiologica o ecografica. Nel caso del mal di schiena, ad esempio, il dottor Villa spiega che «procedure percutanee non invasive, ad esempio con radiofrequenze, possono ridurre significativamente il dolore persistente, sfruttando aghi o piccoli strumenti per raggiungere i punti dolorosi e trattarli con precisione. Ciò permette al paziente, il più delle volte, di evitare l’intervento chirurgico».
La terapia del dolore interventistica, infine, è quella che permette la riduzione significativa o la scomparsa totale del dolore, la diminuzione o la sospensione dei farmaci antalgici e il miglioramento della qualità di vita del paziente.
Un altro aspetto fondamentale di questo tipo di trattamento è l’approccio multidisciplinare, come il supporto del fisioterapista all’attività dello specialista del dolore. La finalità è non solo ridurre il dolore, ma aiutare il paziente a riprendere le attività quotidiane con il minor disagio possibile.
La terapia del dolore interventistica, infine, è quella che permette la riduzione significativa o la scomparsa totale del dolore, la diminuzione o la sospensione dei farmaci antalgici e il miglioramento della qualità di vita del paziente. «È rivolta soprattutto a persone che soffrono di dolore persistente non controllabile dai farmaci – conclude Villa – a coloro che non possono essere sottoposti ad interventi chirurgici o che lamentano importanti effetti collaterali generati dai farmaci assunti».
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