Visite e assistenza, il cuore sotto controllo con la «tele»

Telemedicina. Lo sviluppo di queste metodiche permetterà una migliore assistenza dei pazienti seguiti in maniera tradizionale, limitando i disagi.

Cinque medici, tre fisioterapisti, quattro infermiere dedicate all’attività ambulatoriale e alla Telemedicina, tredici infermieri del reparto degenti, consulenti psicologi/dietologi/diabetologi: questo è lo staff schierato dalla Unità complessa di Riabilitazione specialistica cardiologica dell’Asst Bergamo Est. L’attività svolta comprende cinquecento ricoveri all’anno in degenza, cento pazienti seguiti in riabilitazione ambulatoriale (Mac), ambulatori dedicati soprattutto a pazienti alle prese con scompenso cardiaco polipatologici e fragili del territorio, ambulatori per l’esecuzione di Holter/test da sforzo ed ecocardiocolordoppler e una particolare attenzione alla Telemedicina.

È l’unica struttura di cardiologia riabilitativa della Ats di Bergamo che ha sede in un ospedale per acuti, il Bolognini di Seriate, che dispone di Rianimazione, Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic), emodinamica, elettrofisiologia, emodialisi. «Questo - sottolinea il direttore della Cardiologia riabilitativa, Vittorio Giudici - permette il ricovero riabilitativo di pazienti particolarmente delicati ancora a rischio di instabilizzazione reduci da interventi cardiochirurgici, o sottoposti a manovre di rivascolarizzazione percutanea complesse, di sostituzione valvolare aortica percutanea (Tavi) e di interventi di elettrofisiologia (impianto di defibrillatori)». I pazienti provengono dalle strutture ospedaliere vicine, dalla Cardiologia e dai reparti di Medicina dell’Ospedale Bolognini.

Tutti i pazienti ricoverati sono monitorizzati con la telemetria per permettere l’immediato riconoscimento di aritmie potenzialmente rischiose. Il percorso riabilitativo comprende, oltre alle visite cardiologiche giornaliere, all’attività in palestra (a corpo libero, cyclette, pesi, ecc.) che possono essere svolte in gruppo o singolarmente a seconda delle caratteristiche del paziente, e alla ginnastica respiratoria, anche attività educazionali con gli psicologi (per il controllo dello stress e dei fattori di rischio), con i dietisti e incontri di educazione sanitaria con gli infermieri (consigli sull’assunzione della terapia, controllo dei fattori di rischio con particolare attenzione al fumo). Al momento della dimissione, una relazione preparata dai fisioterapisti e dagli infermieri viene allegata alla relazione clinica cardiologica consegnata dal Medico. Una parte importante dell’attività riabilitativa viene svolta nella riabilitazione ambulatoriale (Mac).

«Questo tipo di intervento - spiega il dottor Giudici - permette di erogare tutte le attività svolte durante la degenza anche a pazienti che non necessitano di un ricovero o che dopo una breve fase di ricovero possono completare il loro percorso da esterni, aumentando così la disponibilità di ricovero per pazienti più complessi e riducendo il costo a carico del Sistema Sanitario». Molta importanza è data all’attività ambulatoriale dedicata allo scompenso cardiaco erogata a Seriate, a Calcinate (Casa di Comunità), a Piario (ambulatorio cogestito con la Medicina Generale dell’Ospedale A. Locatelli). A Gazzaniga (Casa di Comunità) è attivo un ambulatorio di cardiologia clinica. L’attività ambulatoriale dedicata allo scompenso cardiaco ha quindi sedi distribuite su tutto il territorio dell’Asst Bergamo Est e segue pazienti dimessi dalla Riabilitazione o segnalati dalla Cardiologia, dalle Medicine dell’azienda o dai medici di medicina generale (Mmg) con cui esiste una collaborazione da anni.

L’attività ambulatoriale dedicata al paziente scompensato si avvale da anni della Telemedicina con l’attività di home monitoring (monitoraggio a distanza) dei pazienti portatori di devices (defibrillatori e pacemakers che trasmettono dati utilizzabili nella gestione clinica del paziente) e di Teleassistenza Infermieristica. Tale attività è possibile grazie alle competenze acquisite negli anni sia dai Medici sia dagli Infermieri dell’ambulatorio. Questo tipo di assistenza a distanza ha avuto un particolare sviluppo durante la fase pandemica più acuta del Covid. Infatti, continua il dottor Giudici, «con la Teleassistenza Infermieristica e i contatti telefonici programmati tra l’infermiere dell’ambulatorio e il paziente, è stato possibile continuare a seguire un numero consistente di pazienti scompensati particolarmente fragili anche quando non era possibile l’accesso agli ambulatori». Inoltre, grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo, «abbiamo iniziato l’attività di Televisita, che permette una vera e propria visita “virtuale” con un contatto visivo tra medico e paziente». Questa metodica, terminata la fase più acuta della pandemia, è stata implementata nell’attività ambulatoriale routinaria dell’Ambulatorio Scompenso, con l’apertura di un ambulatorio dedicato che permette visite «virtuali» a pazienti cronici stabili. Visite che si concludono con una relazione clinica del Cardiologo inviata in via telematica e la programmazione di esami e della successiva visita di controllo sempre in modo elettronico.

«Lo sviluppo di queste metodiche di telemedicina - conclude Vittorio Giudici - permetterà una migliore assistenza dei pazienti già seguiti nell’ambulatorio tradizionale, riducendo i disagi dovuti al viaggio da casa all’ospedale, i costi sociali e non (perdita di ore di lavoro dei caregiver, costi del viaggio in auto, inquinamento da CO2). La telemedicina - conclude Giudici - non sostituirà le visite ambulatoriali in presenza (semmai le ridurrà) e permetterà una assistenza più attenta e puntuale del paziente a domicilio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA