Addio agli ippocastani di Caravaggio
Sul viale ne vanno abbattuti 50

Non hanno superato le prove di trazione. Serve l’ok della Sovrintendenza. Il sindaco: stato critico.

Raffiche di vento fra i 40 e i 70 chilometri all’ora hanno messo ieri a dura prova il patrimonio arboreo di alcuni paesi della pianura. Si tratta di Comuni che, grazie a lunghi filari di alberi, possono vantare luoghi suggestivi, ma allo stesso tempo potenzialmente pericolosi: se ammalato o con radici poco profonde, in caso di forte vento un albero potrebbe crollare e ferire (o anche molto peggio) un passante. Diventa quindi fondamentale mantenere sotto controllo tutto il verde del proprio territorio se non si vogliono correre rischi.

Lo sa bene l’amministrazione comunale di Caravaggio che, all’ingresso della parte del viale del santuario santa Maria del fonte fra largo Porta nuova e la ex statale 11, è arrivata a far installare dei cartelli luminosi per allertare tutti i passanti se per quel giorno è stato emanato dalla Regione un’allerta meteo e di quale gravità. Proprio ieri per il forte vento è stato diffuso l’allerta di codice arancione. Ed infatti i due cartelli luminosi lungo il viale del santuario indicavano una luce arancione: è la raccomandazione a non sostare e non parcheggiare in prossimità di alberi. Anche perché il Comune ha appena concluso la prova di trazione degli ippocastani che si trovano lungo entrambi i lati della strada: «E il responso non è stato certo positivo - rivela il sindaco Claudio Bolandrini - su 54 alberi testati è risultato che 50, a causa di radici poco profonde, sono in una situazione critica e, quindi, devono essere tagliate». Si tratta di un intervento che, inevitabilmente, cambierà l’immagine del viale del santuario reso suggestivo proprio dai filari di alberi che ne costituiscono la cornice. Anche perché, gli alberi che verranno piantati al posto di quelli tagliati saranno di piccole dimensioni. Essendo comunque il viale sottoposto al vincolo di tutela della sovrintendenza Archeologia Bella arti e paesaggio, prima di procedere Bolandrini ha inviato la richiesta di autorizzazione all’ente di tutela:

«Un passo obbligato - spiega il sindaco - ora rimaniamo in attesa della risposta che speriamo arrivi il più presto possibile. Confesso che quando arriva dalla Regione un allarme vento, inizio ad avere un gran timore che possa accadere qualcosa per la caduta di un albero». Cosa a Caravaggio già accaduta: in tre anni, proprio nel tratto di viale fra largo Porta nuova e la ex statale, sono caduti tre ippocastani che hanno danneggiato due auto parcheggiate e anche un’auto in transito ferendo in modo serio la conducente. Come Caravaggio anche Romano è dotato di un importante patrimonio arboreo: le cerchie intorno alla rocca sono costeggiate da lunghe filari di tigli per la cui manutenzione l’anno scorso il Comune ha speso 50 mila euro. Quest’anno invece è stato costretto a stanziarne 25 mila per intervenire su alcuni alberi danneggiati dalla tromba d’aria della scorsa estate, in particolare nel parco della Concordia e su via del Lavoro: «Senza contare - spiega il vicesindaco Alberto Beretta - i 50 mila euro che abbiamo dovuto spendere per la sistemazione della riva della “Fontana nuda” ceduta a causa di alcuni alberi sradicati dal terreno dalla tromba d’aria. Avere un importante patrimonio arboreo è una ricchezza per un paese, ma richiede una grande investimento economico se si vuole prevenire ogni situazione di pericolo». Lo stesso accade a Cologno: «Abbiamo appena stanziato 30 mila euro - afferma il sindaco Chiara Drago - per realizzare delle potature su piante in diverse zone del paese dove si potrebbero verificare delle situazioni di criticità. In merito abbiamo ricevuto segnalazioni da cittadini preoccupati per alberi soprattutto in via Bergamo e nei parchi pubblici». Anche a Cologno erano caduti alberi in zone pubbliche, fortunatamente senza mai coinvolgere auto o persone: l’ultima al cimitero la scorsa estate. In questo caso però la pianta era stata colpita in pieno da un fulmine.

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