Colere, impianti salvati via Londra. Operazione da 2,5 milioni di euro

Circo bianco Seggiovie e rifugi di Sirpa acquistati all’asta dalla Rsi con i capitali del banchiere Belingheri. «L’intervento sarà globale, è il momento di dare una scossa all’offerta turistica»

Fiato ai cannoni (nuovi) e all’economia della Valle di Scalve: gli impianti sciistici di Colere e relativi rifugi sono stati venduti e l’investitore intervenuto a rilevarli da Londra con la sua maxi offerta - 500 mila euro in più della base d’asta dettata dalla sua stessa precedente proposta - è pronto al rilancio, con un progetto milionario sì, e pare anche a doppia cifra. Mercoledì sono state aperte le buste nello studio del notaio Andrea Letizia, a Bergamo.

Due le offerte pervenute all’asta relativa ai beni di Sirpa, l’azienda in concordato preventivo fallimentare da circa due anni: i rilanci hanno fatto lievitare la cifra, partita da una base di due milioni e 70 mila euro, fino a 2 milioni e 535mila. Il lotto conteso comprende due delle tre seggiovie di Colere: la Polzone-Cimabianca e la Corne Gemelle-Ferrantino, oltre al tapis roulant del campo scuola, mentre la seggiovia più a valle, la Carbonera-Polzone, è di proprietà del Comune. Nel lotto anche i tre rifugi Plan de Sole, a 1500 metri di quota, Baita Cimabianca (a 2100 metri) e Chalet dell’Aquila (2200). Impianti e baite che entrambi i nomi legati alla società Rsi aggiudicataria dell’asta conoscono bene. Se Rsi prende il nome da Silvio Rossi, ex caposervizio e attuale gestore della stazione sciistica, «i capitali arrivano da Londra» precisa Rossi, ma tornano - aggiungiamo noi - a casa, in valle.

Dietro l’operazione rilancio c’è infatti Massimiliano Belingheri, amministratore delegato di Banca Farmafactoring, leader in Europa nella gestione del credito e nei servizi finanziari specializzati per i fornitori della sanità e delle amministrazioni pubbliche. Classe 1974, laurea con lode in Bocconi e master alla Harvard Business School, ha iniziato la sua carriera professionale in McKinsey & Company, a Milano e Londra, dove vive. Ed è di Colere. Da ragazzino, sulle seggiovie ci saliva a studiare a memoria i verbi latini e greci, al sabato quando tornava a casa dal collegio dei Salesiani a Treviglio. «Questo è un investimento fatto anche con il cuore - spiega dalla City -, ma è un investimento ed è importante che sia il catalizzatore di tante altre risorse: questa è un’occasione per ridare slancio a Colere e all’intera Valle di Scalve». Presto per entrare nei dettagli, ma il restyling dovrà essere completo e prevede, oltre alla revisione della triposto Corne Gemelle-Ferrantino, un intervento risolutivo per le altre due seggiovie, da rifare.

«C’è l’opportunità di investire - spiega il banchiere -, abbiamo già iniziato quest’ anno» e infatti Rossi aggiunge che «sono già stati acquistati due gatti delle nevi, il tapis roulant, nuove ventole e aste per l’innevamento artificiale», ma già si pensa a «un piano di interventi globale - prosegue Belingheri -. Credo che questo sia anche il momento per tutta la valle per pensare all’opportunità da cogliere per uno sviluppo complessivo, per cambiare radicalmente l’offerta turistica invernale ed estiva di Colere» perché «gli impianti di risalita sono come una metropolitana per una città: più servizi intorno ci sono, più l’impianto funziona; e più l’impianto funziona, più il territorio ne beneficia e si potenzia». Da esperto di finanza, Belingheri punta sul fatto che «in questo momento ci sono strumenti e fonti di finanziamento, opportunità per dare una scossa molto forte all’offerta turistica del paese e della valle. E vanno colti ora. La cosa importante - avverte - è muoversi con rapidità, perchè gli impianti sono vetusti».

Esattamente gli stessi che usava lui da ragazzino, quando ha imparato a sciare - il papà Walter è stato tra l’altro presidente dello Sci club -, tra un aoristo e un piuccheperfetto. Impulso su più fronti Soddisfatto il commercialista Luigi Grumelli Pedrocca, commissario giudiziario di Sirpa: «Auspichiamo tutti che, come sembra trasparire, il piano industriale possa dare un grande impulso. Se davvero sarà realizzata una stazione più moderna e attrattiva, ne beneficerà l’intera valle». Da commissario che si occupa dell’azienda in concordato preventivo fallimentare e dei relativi debiti, Grumelli Pedrocchi sottolinea anche i vantaggi del rilancio che ha portato in cassa mezzo milione in più rispetto alla prima proposta irrevocabile d’acquisto presentata dagli stessi Rossi e Belingheri lo scorso settembre: «Con questo aumento anche i creditori chirografari (cioè non assistiti da alcuna causa legittima di prelazione, ndr) saranno più garantiti. Era previsto di riuscire a coprire una percentuale del 23 per cento sul milione e mezzo di crediti da loro vantati, mentre ora potremo arrivare al 50 per cento».

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