Con la «macchina del tempo», Francesco sale sul podio del Campionato di lingue

ISTRUZIONE. L’ultima fase della gara nazionale si è tenuta a Urbine. Lo studente dell’Isis Einaudi è stato il migliore nella prova di inglese.

Si è conclusa martedì 4 aprile la 13esima edizione del Campionato nazionale delle lingue, competizione promossa dal Ministero dell’Istruzione e rientrante nel programma di Valorizzazione del merito e delle eccellenze. Ultima tappa di un percorso iniziato ad ottobre, la finale si è tenuta presso il Centro linguistico d’ateneo dell’università di Urbino ed è consistita in una prova di scrittura creativa per verificare la capacità dei concorrenti di produrre un testo scritto nella lingua scelta (spagnolo, tedesco, francese o inglese). Anche l’Isis Einaudi di Dalmine si è presentato alle fasi finali della prestigiosa competizione. E torna a casa con il sorriso: il «suo» Francesco Cereda, lo studente di 5CL delle scienze applicate che si era qualificato lo scorso febbraio, ha infatti ottenuto il primo posto nella lingua inglese.

Il tema d’esame

Questo il tema oggetto d’esame: «Dove viaggiare con la macchina del tempo e perché?». La scelta dello studente diciottenne è chiara: andare da Darwin a Newton, e insieme a loro cambiare uno dei mali del mondo moderno, la manipolazione della natura a fini egoistici. Scelta che Francesco è riuscito ad argomentare con un lessico perfetto e un linguaggio estremamente comunicativo e coinvolgente, trasmettendo emozioni e dimostrando competenze che toccano vari ambiti del sapere e della filosofia, spiccando su tutti gli altri concorrenti. «Il successo di Francesco è stato strepitoso – commenta Monica Fiorinelli, referente per la Valorizzazione del merito e delle eccellenze dell’Einaudi –. La sua competenza linguistica è eccezionale, coltivata con cura nell’ambito formativo ma soprattutto per interesse e passione personali. La dirigente Maria Nadia Cartasegna, io, i suoi docenti e compagni ieri abbiamo seguito con emozione la premiazione in diretta. La scuola si complimenta per il successo raggiunto, sicura che sia il primo di tanti traguardi che la competenza, l’intraprendenza e l’umiltà potranno tracciare nel suo percorso».

Imparare ascoltando

Il percorso di Francesco è fondamentalmente quello di un autodidatta che man mano, con la pratica quotidiana e l’incontro con persone madrelingua, è riuscito a mettere in pratica tutto quello che prima si limitava ad ascoltare più o meno attivamente. È questa la chiave che lo ha portato ad ottenere un risultato così importante. «È una grandissima soddisfazione e un forte momento di riscontro del mio percorso finora - commenta - . Che la si chiami full immersion o con qualsiasi altro termine, ho imparato l’inglese “copiando” altri, che di per sé è un’abilità che si affina. Come esempio terra terra la pronuncia: man mano che ascolti i suoni cominci ad essere in grado di riprodurli, imparando più velocemente. La stessa idea si applica ai modi di dire, o a costruzioni di frasi che non trovi sui libri di scuola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA