Logori i tiranti del ponte
A Canonica servono rinforzi

Preoccupa lo stato dei pendini, ovvero le barre di acciaio che sostengono la carreggiata. Lavori per cinque mesi, ma si partirà in autunno.

Il ponte in cemento armato sull’Adda tra la sponda bergamasca di Canonica e quella milanese di Vaprio «non sta bene». Preoccupa infatti lo stato dei pendini, ovvero le barre d’acciaio inclinate rivestite in calcestruzzo che, agganciate all’arco del viadotto, ne sostengono la soletta su cui passa la provinciale 525, strada in quel tratto molto battuta. Da qui passano infatti passano tutti i camion che viaggiano in direzione Milano-Bergamo, fatta eccezione per quelli che percorrono la A4.

È ormai noto che il ponte fra Canonica e Vaprio deve essere sottoposto a un lavoro di manutenzione straordinaria. La Provincia ha approvato il documento inerente i «Lavori di messa in sicurezza ed adeguamento normativo per i ponti e viadotti della rete viaria provinciale 2020» che, per 600 mila euro, vengono finanziati ogni anno con contributi regionali. Questa cifra quest’anno sarà tutta stanziata per intervenire sul ponte fra Vaprio e Canonica e in particolare sui pendini.

In realtà per il viadotto, lungo 90 metri e costruito a metà degli Anni ’50, sarebbe necessario qualcosa in più. Però come si legge sulla relazione dell’ufficio Ponti della Provincia «la capienza finanziaria del progetto non permette il recupero completo di tutto il ponte, adeguandolo ai carichi previsti dalla normativa vigente. Considerandone il livello difettologico e la significatività dell’arteria stradale, si ritiene comunque necessario predisporre i lavori per eliminare la criticità dovuta al degrado dei pendini, in modo da garantirne nel tempo le capacità portanti».

E proprio per quanto riguarda i pendini, nella stessa relazione, viene segnalato «un errato posizionamento delle camicie metalliche di protezione» oltre alla «completa assenza della protezione con boiacca (cemento, ndr) dell’armatura metallica» che, in alcuni punti, «presenta un marcato stato di corrosione», ben visibile nelle foto che pubblichiamo qui accanto. Cosa verrà fatto, quindi, per mettere in sicurezza il ponte? Ogni pendino «verrà affiancato con due barre in acciaio zincate per garantirne la durabilità».

Problematiche sono state riscontrate anche sul grande arco del viadotto che «in alcuni punti presenta il distacco del copriferro»: per migliorarne la resistenza su questa struttura verrà inserito un tessuto in fibra di carbonio. Tutte le armature arrugginite e mancanti di calcestruzzo verranno inoltre ripristinate.

In merito alla stabilità del ponte non c’è comunque da temere: sulla relazione dell’ufficio Ponti di Via Tasso è infatti riportato che il calcestruzzo con cui è stato costruito, «ha dimostrato una notevole resistenza meccanica e una buona compattezza».

Per l’intervento di manutenzione straordinaria è prevista una durata di cinque mesi durante i quali non mancheranno disagi alla circolazione: i lavori dovranno essere necessariamente effettuati di giorno e richiederanno anche la chiusura parziale della carreggiata della 525 su cui, quindi, si viaggerà a senso unico alternato. Per l’inizio dei lavori bisognerà attendere l’approvazione fra marzo e aprile del bilancio di previsione della Provincia e la relativa gara d’appalto. Prevedibile, quindi, che il cantiere sul ponte prenderà il via in autunno.

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