Picchiata e poi soffocata, l’autopsia rivela le ultime ore di Yana

L’omicidio. Lunedì 6 febbraio dovrebbero essere terminati gli esami sul corpo della giovane, dopodiché verrà dato il nulla osta per i funerali a Romano di Lombardia. Si terranno probabilmente venerdì 10 febbraio.

Picchiata con una spranga di ferro e poi soffocata forse con un cuscino. È quanto sarebbe emerso dall’autopsia sul corpo di Yana Malayko, 23 anni, effettuata nella mattinata di sabato 4 febbraio all’ospedale Carlo Poma di Mantova da Giovanna Del Balzo, anatomopatologa dell’università di Verona. Secondo i primi risultati alla ragazza sarebbero risultati fatali almeno quattro colpi alla testa inferti dall’ex fidanzato Dumitru Stratan con un corpo contundente, probabilmente una spranga di metallo.

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Il corpo di Yana, ritrovato mercoledì scorso in zona Valle a Castiglione sotto una catasta di legno - dove l’aveva abbandonato, chiuso in un sacco, l’ex fidanzato - non presenterebbe ferite da arma da fuoco e nemmeno da arma da taglio. Yana avrebbe provato a difendersi con tutte le sue forze come testimonierebbero le ferite sulle mani. Dumitru potrebbe essersi servito di un cuscino con cui l’avrebbe, alla fine, soffocata. Presenti anche segni di percosse sulle labbra. Lunedì 6 febbraio dovrebbero essere terminati gli esami sul corpo della giovane, dopodiché verrà dato il nulla osta per i funerali a Romano, dove risiede la famiglia. Martedì 7 febbraio, informa ancora la Procura, «avranno inizio i rilievi tecnici sull’appartamento ove in ipotesi accusatoria è avvenuto l’omicidio e sulle vetture in uso all’indagato, rilievi delegati dalla Procura ai carabinieri del Ris di Parma». Autopsia e rilievi nell’alloggio sono fondamentali per capire come sia stata uccisa Yana.

A volere i funerali a Romano è stato il papà di Yana, Oleksandr Malayko. Yana ha vissuto nel paese della pianura bergamasca da quando aveva 15 anni, con i nonni paterni, fino al 2020, quando aveva deciso di trasferirsi a Castiglione, dove era andata a vivere con il fidanzato Dumitru Stratan, 33 anni, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’uomo non ha mai collaborato con gli inquirenti nemmeno per far ritrovare il corpo della giovane. Ma ci sono elementi investigativi schiaccianti (filmati, testimoni e sue dichiarazioni) che non lasciano dubbi a chi indaga. All’origine dell’omicidio, sostengono gli inquirenti, la fine della relazione tra i due. Mercoledì scorso Oleksandr Malayko ha voluto stazionare sul luogo del ritrovamento di Yana, accusando un paio di volte leggeri malori per la situazione che stava vivendo: «Non voglio vendetta – ha ripetuto – ma solo giustizia». Sempre al suo fianco, anche durante le ricerche, Angelo Lino Murtas, l’avvocato di parte, già dirigente del commissariato di Treviglio: «Ci impegneremo – ha detto – affinchè vengano accertati i fatti nella loro interezza, per far sì che venga attribuita la giusta pena per un omicidio che è premeditato e non d’impeto».

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