Rogo a Romano, la famiglia con sei figlioletti resta in albergo

La storia. Ancora inagibile la palazzina danneggiata dalle fiamme a Capodanno. L’albergatore li ospiterà a prezzi di favore.

Dopo avere trascorso la seconda notte in un albergo e da parenti, le due famiglie di 13 persone evacuate il primo gennaio dai rispettivi appartamenti di una palazzina di Romano, danneggiati e resi inagibili da un incendio, dovranno affrontare l’emergenza e i disagi ancora per qualche tempo.

Per la famiglia di cinque cubani, ora ospitati da parenti ad Antegnate, che occupavano l’appartamento al pianterreno dello stabile di via Balilla 56, il rientro avverrà non appena il tetto dell’edifico sarà sistemato. Non faranno invece più ritorno nell’abitazione del primo piano dove è divampato l’incendio, padre, madre e sei figli minorenni pakistani, e questo per un rosea prospettiva, come spiega il 40enne capofamiglia Muhammad Yaseen: «Da tempo ho acquistato a Zingonia una nuova abitazione, che dovrebbe esserci consegnata tra due settimane - fa sapere -, manca solo la collocazione dei termosifoni e serramenti e poi tutti noi andremo in una casa più adatta alle nostre esigenze». Intanto la famiglia Yaseen per le prime due notti è stata ospitata al Bes Hotel di Mozzo, e lo sarà ancora fino al trasferimento definitivo nel nuovo alloggio. Un’accoglienza provvisoria trovata grazie al’interessamento del sindaco di Romano, Sebastian Nicoli, tra i primi, il giorno di Capodanno, a giungere sul luogo dell’incendio: «Teniamo monitorata la situazione anche attraverso i tecnici comunali.

Va ricordato che grazie alla sensibilità e generosità del proprietario della struttura alberghiera - ha fatto sapere Nicoli - la prima notte di accoglienza è stata offerta gratuitamente, mentre per le successive il gestore dell’hotel ha stabilito un trattamento di favore, con una spesa che la famiglia pakistana ha accettato di sostenere».

Sebastian Nicoli ha anche evidenziato come Muhammad Yaseen e la moglie abbiano affrontato con dignità la situazione: «L’incendio divampato nel loro appartamento ha distrutto mobili e reso inservibile quasi tutti il vestiario - spiega il sindaco -, eppure i due coniugi hanno fatto sapere ai Servizi sociali che provvederanno loro a comprare gli indumenti necessari».

«Laveremo quelli risparmiati dall’incendio - ha detto il pakistano -, poi ne compreremo approfittando anche dei saldi». L’origine dell’incendio, divampato poco dopo le 17,30 di Capodanno, sarebbe da ricondurre probabilmente al cattivo funzionamento di una stufa a pellet, situata nella cucina dell’appartamento della famiglia pakistana, che era da poco uscita con l’intenzione di cenare in un locale della zona. Ad accorgersi del rogo sono stati gli inquilini cubani del pianterreno, che hanno subito lanciato l’allarme a vigili del fuoco e carabinieri.

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