Salvano l’amico con il defibrillatore. «Per fortuna avevamo seguito il corso»

CIVIDATE . Il 45enne è ancora in Terapia intensiva ma non sarebbe più in pericolo di vita: fondamentale l’intervento dei compagni di spogliatoio.

«Per fortuna avevamo seguito il corso. Certo applicare il defibrillatore a un manichino non è la stessa cosa, però ce la siamo cavata». Salvando la vita al loro amico. A raccontare quel che è accaduto è Stefano Vitali, 44 anni, che insieme a William Lamera, 24 anni, che al Centro sportivo di Cividate sabato sono intervenuti in soccorso di un loro compagno di 45 anni della squadra di calcio dell’Oratorio Cividate, che disputa il campionato dilettanti Csi.

Il 45enne colto da malore negli spogliatoi

Il quarantacinquenne è stato colpito da un malore molto grave e si trova ricoverato agli Spedali civili di Brescia dove, nella notte fra sabato e domenica, è stato operato. È in Terapia intensiva, dove dovrà rimanere tre giorni ma, pur essendo in condizioni serie, non sarebbe più in pericolo di vita. La cosa certa è che se l’è cavata grazie al pronto intervento di Vitali, vice allenatore dell’Oratorio Cividate, e di Lamera, che sabato pomeriggio durante la partita di calcio contro l’Urgnano, era l’addetto al Dae (Defibrillatore automatico) di proprietà della società calcistica.

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«Abbiamo subito capito che si trattava di un principio di infarto. Cosicché abbiamo agito»

Il calciatore 45enne si è sentito male intorno alle 18.30 a partita finita, quando era già negli spogliatoi e si stava rivestendo dopo la doccia. «Quando l’abbiamo visto stare male – racconta Vitali – grazie alle indicazioni che ci avevano dato al corso per l’utilizzo del Dae e primo soccorso fatto un anno fa, abbiamo subito capito che si trattava di un principio di infarto. Cosicché abbiamo agito. Non potevamo farlo stendere sul pavimento perché era bagnato e, in quelle condizioni, non potevano applicargli il defibrillatore. Così l’abbiamo fatto stendere su un lettino e, mentre io ho iniziato il massaggio cardiaco, William è corso a prendere il Dae.

Il racconto dei compagni che lo hanno salvato

«Era la prima volta che soccorrevamo una persona – continua Vitali –. Durante il corso pensavo che se mi fosse mai capitato, mi sarei agitato molto. Invece, alla fine, sia io che William abbiamo mantenuto la calma e pensato solo al da farsi». Dopo la scarica del Dae, il giocatore è stato sottoposto dai suoi due amici al massaggio cardiaco per altri cinque minuti fino a quando è arrivato al Centro sportivo il personale del 112, che nel frattempo era stato prontamente allertato.

«Alla fine, sia io che William abbiamo mantenuto la calma e pensato solo a quello che avremmo dovuto fare»

Stabilizzate le condizioni, il quarantacinquenne è stato caricato sull’eliambulanza atterrata nelle vicinanze e trasportato agli Spedali civili di Brescia. Prima di andarsene i soccorritori del 112 hanno ringraziato Vitali e Lamera per quanto fatto: «È vero. Ci hanno detto che è stato fondamentale quello che abbiamo fatto – conclude Vitali –. La cosa più importante comunque ora è che il nostro amico si riprenda al più presto».

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