Schianto a Miami, Messa venerdì a Urgnano per Giuseppe e per Kevin

URGNANO. Ore di apprensione per lo stato di salute di Kevin Drago e di dolore per la morte di Giuseppe Ghidotti: venerdì 5 aprile alle 20.30 Messa in parrocchia per stringersi intorno alle famiglie dei due ragazzi coinvolti in un incidente stradale negli Usa.

Ore di apprensione per lo stato di salute di Kevin Drago e di dolore per la morte di Giuseppe Ghidotti a Urgnano: venerdì 5 aprile la parrocchia di don Stefano Bonazzi propone alle 20.30 una Messa e la preghiera per stringersi intorno alle famiglie dei due ragazzi coinvolti in un incidente stradale negli Usa.

Un giovane ha perso la vita, l’altro è ricoverato in gravissime condizioni in un ospedale di Miami, in Florida, in seguito a un incidente stradale. Tragico destino per due amici di Urgnano: la vittima è Giuseppe Ghidotti, 28 anni; l’amico ferito e ricoverato al Jackson Memorial Hospital è Kevin Drago, di 31. Le informazioni arrivate alle famiglie in Italia sono ancora piuttosto frammentarie, soprattutto è ancora incerta la dinamica dell’incidente, si sa soltanto che i due giovani, entrambi amanti dei viaggi e da novembre a Miami, erano in sella a uno scooter. I familiari di Drago partiranno appena possibile per gli Stati Uniti. Le due famiglie sono molto conosciute a Urgnano, «un paese sconcertato per l’accaduto», ha detto il sindaco Marco Gastoldi.

Il dolore della mamma di Kevin

Intanto è un suonare continuo del cellulare, fuori dall’abitazione di via Carducci: Maristella risponde, spiega, ma sono più le cose che non sa rispetto a quelle di cui è stata informata. Le comunicazioni da Miami arrivano a rilento, aspetta di partire per riuscire a stare vicina al figlio. Lei, la figlia Syria e il padre di Kevin Drago, Giancarlo, hanno ottenuto i passaporti con urgenza.

Leggi anche

Racconta di quel figlio che «da undici anni è in giro per il mondo. Dopo due anni di scuola da elettricista a Bergamo, quando aveva vent’anni, è partito per l’Australia, dove è rimasto due anni, poi è andato in Spagna a Barcellona, in Canada, Messico, Argentina, Colombia, Vietnam e Cambogia . L’anno scorso è tornato a Barcellona, dove era rimasta la sua fidanzata argentina: lavorava in un ristorante. Ha incontrato Giuseppe, che voleva cambiare vita, e sono partiti insieme per gli Stati Uniti. Ora questa tragedia... Kevin è così, abituato a fare qualsiasi lavoro, si è sempre arrangiato da solo e non ha mai chiesto nulla ai genitori. Ha imparato le lingue sul campo, girando mezzo mondo: sa parlare spagnolo, inglese, tedesco, portoghese. Miami non è di certo l’ultimo dei suoi viaggi, nel suo futuro ci sono altre mete, altre persone da conoscere, altre culture da scoprire. Si sente libero a vivere in questo modo, qui a Urgnano il mio ex marito avrebbe potuto fargli avere un posto fisso nella sua ditta ma lui si sentiva soffocare e ha preferito andare per il mondo».

Leggi anche

Un ragazzo così, dallo spirito libero, per i genitori e la sorella minore è fonte di tanto orgoglio ma anche di pensieri: «Quando è partito per il primo viaggio in Australia ero preoccupatissima, come tutte le mamme – prosegue Maristella –, aveva vent’anni, non sapeva le lingue, era un posto così lontano dall’Italia. Poi mi sono messa l’animo in pace perché quella è la vita che ha scelto di fare. A Urgnano torna solo per trovare noi e sua sorella, il suo animo è quello del giramondo. Adesso speriamo solo che si riprenda, sappiamo che le sue condizioni sono gravissime e dovrà subire ancora tanti interventi chirurgici. Martedì 2 aprile non ho parlato con la famiglia di Giuseppe perché siamo stati presi da mille cose, anche burocratiche, per poter fare i documenti in fretta e partire. Per fortuna abbiamo un contatto che ci fa sapere qualcosa dall’ospedale. Nessuno ci ha chiamati dal Consolato o dalla Farnesina, ci siamo arrangiati da soli tramite il nostro avvocato e altre persone che si sono trovate nelle stesse condizioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA