Siccità, nonostante le piogge precipita il livello del Serio

AMBIENTE. La portata del fiume è calata da 20 metri cubi d’acqua a 5. Si rilancia l’appello a tenere alta la guardia contro gli sprechi.

Sono bastati pochi giorni senza pioggia e senza temporali incessanti a ridurre di tre quarti la portata d’acqua del fiume Serio registrata al ponte di Seriate, scesa da 20 metri cubi di acqua al secondo a 5: per questa ragione, nonostante abbia piovuto pressoché ininterrottamente per oltre 40 giorni, da fine aprile ai primi di giugno, le istituzioni che hanno il compito di regolamentare i flussi d’acqua per lo sfruttamento agricolo «non devono abbassare la guardia».

L’invito arriva da Basilio Monaci, presidente del Parco del Serio, che può contare sui dati derivanti dall’intensa attività di monitoraggio svolta da Valeriano Pesenti, appassionato di ambiente e idrometeorologia, residente a Seriate, che da oltre vent’anni tiene conto del livello raggiunto dal fiume.

Le piogge della primavera non sono bastate

«Le piogge di maggio e giugno – sottolinea Monaci - hanno fortunatamente contribuito a soddisfare le esigenze agricole e ambientali rimediando alla scarsa piovosità dell’autunno e dell’inverno scorsi che non aveva garantito l’apporto idrico necessario alle attività umane, alla campagna e alla biodiversità. Le precipitazioni degli ultimi due mesi hanno dissipato le previsioni che andavano facendosi catastrofiche». Prima di queste piogge, la portata di acqua nel Serio al ponte di Seriate si era attestata su circa 5 metri cubi al secondo, mentre storicamente, con condizioni meteo normali, in cui cioè la primavera vedeva alternarsi in maniera regolare sole e temporali, arrivava a 20 metri cubi di acqua al secondo.

«II rischio di ritrovarci in emergenza questa estate è concreto»

«A questo dato siamo ritornati soltanto grazie alle piogge incessanti delle scorse settimane, ma già oggi – aggiunge Monaci - le rilevazioni di Valeriano Pesenti e degli “Amici del fiume Serio” di Seriate indicano che stiamo tornando alla situazione di marzo. Per l’agricoltura, i mesi di maggio, giugno, luglio e agosto sono quelli maggiormente critici e in assenza di altre piogge, poiché neve in quota non ce n’è, il rischio di ritrovarci in emergenza è concreto”. Il presidente del Parco del Serio invita quindi a “non abbassare la soglia di attenzione, anzi, va favorita in tutti una maggiore consapevolezza dell’importanza di affrontare il tema legato all’acqua».

La gestione delle risorse idriche

Quella che passa da Seriate va a rimpinguare fontanili e rogge del Cremasco, grazie anche agli sbarramenti fluviali, meglio noti come palate (Babbiona, Borromea, Malcontenta, Menasciutto), che caratterizzano il territorio da circa 500 anni. «Non disponendo di un lago come serbatoio, la portata è riconducibile totalmente alla disponibilità del bacino imbrifero,

«Regione e Provincia di Cremona dovrebbero predisporre interventi per gestire le risorse idriche»

che corrisponde all’area di raccolta delle acque che, attraverso le montagne bergamasche, finiscono nel Serio - osserva il presidente Monaci che aggiunge - superata Seriate, quell’acqua, soprattutto nel periodo estivo, va nel sottosuolo e scorre in subalveo, perché nei millenni le rocce che scendevano a valle trasportate dal fiume assumendo la forma di ciottoli hanno creato questa condizione. L’acqua poi riaffiora in superficie poco prima di Romano di Lombardia, dove il terreno è argilloso, impermeabile o di medio impasto. Se non fosse piovuto la situazione sarebbe stata drammatica per l’ambiente e l’agricoltura». Il meteo è stato benevolo ma non si può continuare a sperare nell’intervento della provvidenza meteorologica: «Regione Lombardia e Provincia di Cremona, che è deputata alle concessioni irrigue – conclude Monaci – dovrebbero predisporre un programma di interventi per gestire in maniera equa e sostenibile la risorsa idrica».

Nuovo monitoraggio

Nelle prossime settimane il Parco del Serio avvierà un monitoraggio della portata del fiume attraverso l’installazione di apposite centraline di controllo, in maniera da poter avere dati continui sui quali operare le valutazioni necessarie.

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