Studenti a lezione di fair play, in cattedra c’è anche l’Atalanta

Istruzione Il progetto di educazione alla convivenza vede impegnati oltre 400 alunni dell’istituto comprensivo Verdellino e Zingonia.

Evidenziare il valore educativo e culturale del calcio, abituare i ragazzi ad andare allo stadio in tranquillità, contribuire a prevenire episodi di razzismo, educare alla convivenza civile e al fair-play. Sono gli obbiettivi delle attività educative che impegnano più di 400 alunni delle scuole primarie e secondarie di Verdellino e Zingonia. Un progetto promosso dall’istituto comprensivo di Verdellino e dalla società calcistica Atalanta B.C.

Allenamenti, video e uscite allo stadio

Il primo incontro si è svolto lunedì e ha visto le classi seconde della scuola secondaria di primo grado confrontarsi sul tema «Educazione al fair play» con Lucia Castelli, psicopedagogista del settore giovanile dell’Atalanta, e alcuni giocatori delle giovanili. Sono previste poi diverse altre attività (per un totale di 52 ore), che, fino al termine dell’anno scolastico, si svolgeranno fra il centro di allenamento della società calcistica, che si trova a Zingonia, e l’auditorium dell’istituto comprensivo: fra queste ci sono giochi e allenamenti calcistici con gli allenatori delle squadre giovanili, lezioni frontali e visioni di contenuti multimediali. E non mancheranno anche (salvo problemi tecnici) presenze allo stadio durante partite di campionato della prima squadra.

Inclusione e rispetto delle differenze

«Si tratta - spiega il dirigente scolastico Eugenio Mora - di un’attività speciale che permette ai nostri studenti di comprendere come il processo educativo e formativo proposto dalla scuola si svolga ben oltre l’aula. Grazie alla grande disponibilità e preparazione del team di Atalanta B.C. proponiamo un’attività diversa ma pienamente in linea con l’indirizzo del nostro istituto, fortemente improntato sull’inclusione, sul rispetto delle differenze e sulla convivenza pacifica tra culture». «Iniziative simili, in un campo da calcio o in classe - aggiunge Antonio Todaro, collaboratore del dirigente scolastico - contribuiscono a formare giovani ragazze e ragazzi in grado di affrontare la complessità del mondo in cui viviamo, un mondo sempre più interculturale e che richiede la competenza di risolvere conflitti e trovare soluzioni basate sul rispetto reciproco».

Gli elaborati e le premiazioni

Al termine degli incontri le classi dovranno realizzare alcuni elaborati legati alle tematiche inclusive trattate, dimostrando di aver riflettuto e appreso alcuni dei concetti chiave emersi durante le attività svolte in campo e fuori. I migliori lavori saranno poi premiati dall’Atalanta B.C.

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