Sub in difficoltà nel lago salvato dall’amico e da un medico in barca

SEBINO. Il 58enne di Osio Sotto è risalito da 50 metri senza poter rispettare i tempi di decompressione. Rianimato grazie al tempestivo intervento dei due.

Stava risalendo verso la superficie quando qualcosa è andato storto. Un sommozzatore di 58 anni di Osio Sotto se l’è vista brutta domenica mattina durante un’immersione nelle acque antistanti il borgo di Vello di Marone, lungo la sponda bresciana del lago d’Iseo. Salvato dai colleghi sub e grazie al provvidenziale intervento di un medico che si trovava in barca proprio nei pressi di quel tratto di costa, è stato portato in camera iperbarica a Brescia. Con lui anche il sommozzatore di 51 anni di Treviglio con cui si era immerso.

I soccorsi chiamati da un terzo sub

La macchina dei soccorsi si è attivata una manciata di minuti dopo le 10,30. A chiamare il 112 e a chiedere aiuto è stato un terzo sommozzatore, bresciano, che era da poco riemerso e stava svestendo la muta nei pressi della sua auto. Alcuni passanti lo hanno avvisato che vicino alla riva c’erano due sub in difficoltà e immediatamente ha allertato il Numero unico dell’emergenza. Vedendo che uno dei due era privo di sensi, ha attirato l’attenzione di un’imbarcazione che si trovava poco distante: fortuna ha voluto si trattasse proprio di un medico del «Civile» di Brescia in libera uscita, che non ci ha pensato due volte e lo ha subito soccorso in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.

I soccorsi subito intervenuti

Sul posto si sono precipitati i volontari di Sale Marasino, mentre da Bergamo è decollato l’elisoccorso. I Vigili del fuoco di Brescia e Darfo Boario Terme sono intervenuti invece con un mezzo da terra e un natante, mentre i carabinieri della motovedetta di Iseo si sono occupati di effettuare gli accertamenti del caso e starà a loro definire la dinamica dell’accaduto. Stando alle prime ricostruzioni, i due sub bergamaschi si erano immersi per un’escursione a circa 50 metri di profondità nelle acque del lago antistanti la ciclopedonale di Vello, ai piedi della Sp 510, quando il 58enne di Osio Sotto si è trovato in difficoltà. Ancora da capire se abbia accusato un malore o se si sia verificato qualche problema con l’attrezzatura durante la procedura di risalita, sta di fatto che una volta arrivato a metà strada sarebbe risalito troppo velocemente, senza rispettare i necessari tempi di decompressione previsti per riemergere da profondità come quella cui si trovava. Ha «pallonato», si direbbe in gergo tecnico, ma le conseguenze per il 58enne sarebbero potute essere molto più gravi.

Accortosi che l’amico era in difficoltà, il 51enne di Treviglio – uomo dell’Arma – ha cercato di accompagnarlo nella risalita, ma una volta riemerso il 58enne ha perso conoscenza. Rianimato sul posto e caricato in eliambulanza, è stato immediatamente portato in camera iperbarica al «Città di Brescia», dove poi è stato raggiunto dal 51enne, trasportato prima in ospedale a Lovere con l’ambulanza per accertamenti. Fortunatamente nessuno dei due si trova in pericolo di vita e già in serata ai colleghi sommozzatori del circondario, tra i quali il gruppo di Treviglio, sarebbero giunte notizie su una loro ripresa.

«Bisogna sempre prestare la massima attenzione ed essere allenati e preparati a certe immersioni – sottolinea Giacomo Passera, presidente del sodalizio –, perché più si scende in profondità e più i piccoli problemi possono diventare grandi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA