Tra norme poco chiare e meno controlli
con i pendolari viaggia pure la confusione

Reportage sui treni. Quasi tutti con le mascherine, poche portate correttamente, mentre alcuni cartelli indicano di lasciare posti liberi, ma l’ordinanza regionale prevede la possibilità di occuparne il 100%. L’allarme dei viaggiatori.

Treni, mascherine, distanziamenti di sicurezza, controlli del personale di bordo: c’è qualcosa da mettere a punto. Ci sono infatti un po’ di luci ed ombre sul rispetto delle normative anti Covid sui treni regionali Trenord. E non aiuta il fatto che capitreno e controllori dopo lo scoppio dell’epidemia abbiano ridotto (drasticamente) il numero dei controlli ai passeggeri. E infatti sui tre treni su cui siamo saliti ieri mattina, il 2060 delle 10.05 dalla stazione di Treviglio a quella di Milano Centrale, il 2617 delle 11.05 da Milano a Bergamo e il 24776 delle 12.20 da Bergamo a Treviglio, nessuno del personale Trenord è mai passato a controllare il biglietto e a verificare la generale situazione di viaggio in ognuna delle carrozze.

Non a caso, sui socialnetwork, alcuni pendolari si stanno da tempo lamentando proprio per quella che hanno definito «un’assoluta mancanza di controlli» sui treni, oltre al fatto che ci sono viaggiatori che sui convogli non rispettano l’obbligo di indossare la mascherina. E salendo sui treni lo si può verificare (purtroppo) con facilità: nei tre convogli su cui siamo saliti circa il 10% dei passeggeri non indossava la mascherina (non conteggiando quelli che non la indossavano in maniera corretta, sia su bocca che su naso). Alcuni non ce l’avevano proprio, altri invece la tenevano in mano o sul braccio e ciò nonostante ci siano diversi cartelli affissi anche sulle porte delle carrozze con la scritta «usa sempre mascherina e guanti».

Il dato ha un suo peso soprattutto se si considera il 2060 delle 10.05 da Treviglio a Milano Centrale e il 2617 delle 11.05 da Milano a Bergamo, che aveva alcune carrozze piene, con i posti a sedere quasi tutti occupati. Poche persone, invece, viaggiavano sul 24776 delle 12.20 da Bergamo a Treviglio.

Sentita in merito, Trenord non ha fornito risposte ufficiali facendo però capire che questa situazione è difficilmente controllabile, poiché non è compito di capitreno o controllori richiamare un passeggero a indossare la mascherina. Anche per quanto riguarda il distanziamento di sicurezza, sui convogli sembra esserci la necessità di fare un po’ di ordine e chiarezza a chi viaggia.

Al momento da Trenord fanno sapere che sui treni viene applicata l’ultima ordinanza regionale, che prevede la possibilità di occupare il 100% dei posti a sedere e il 25% dello spazio a disposizione in piedi. Strano quindi che sul 2617 delle 11.05 da Milano a Bergamo ci siano ancora i segnaposto con la scritta «lascia libero questo posto» che indicano, appunto, dove è possibile sedersi e dove invece non lo è. Sul 2060 delle 10.05 da Treviglio a Milano Centrale i segnaposti erano invece completamente assenti. Sul 24776 delle 12.20 da Bergamo a Treviglio c’erano in alcune carrozze e in altre no. In ogni convoglio c’è poi uno spazio recintato con il cartello «area riservata» che è, appunto, lo spazio riservato a personale Trenord. Su tutti i treni su cui siamo saliti, capitreno e controllori sono sempre rimasti confinati in quest’area senza mai effettuare controlli nemmeno ai titoli di viaggio dei passeggeri. Anche in merito Trenord non ha fornito risposte ufficiali, facendo però intendere che se il personale non controlla i biglietti significa che in quel momento è impegnato in altre mansioni.

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