Compie 100 anni la rivoluzione della chimica quantistica , grazie alla quale oggi è possibile studiare le molecole interstellari , contribuire ai sensori per l’Internet delle cose e progettare farmaci . “E’ un campo che si evoluto nel corso di un secolo”, ha detto all’ANSA il chimico Gianfranco Pacchioni, dell’Università Bicocca di Milano e fra gli organizzatori del convegno che l’Accademia dei Lincei ha dedicato a questo tema.
Risale infatti al 1925 il principio di esclusione formulato da Wolfgang Pauli, secondo il quale in un atomo due elettroni non possono occupare lo stesso posto, ossia non possono avere gli stessi numeri quantici, ossia gli stessi valori che descrivono lo stato di un elettrone in un atomo. Questo principio, che spiega la struttura elettronica degli atomi e la disposizione regolare degli elementi nella tavola periodica, “ha fondato la chimica quantistica”, ha osservato Pacchioni.
“Mentre si celebrano i cento anni dalla fondazione della meccanica quantistica, è meno noto – ha aggiunto - l’impatto importante che questa ha avuto sulla chimica quantistica, con la possibilità di prevedere e interpretare fenomeni come la formazione di molecole o la progettazione di farmaci e nuovi processi di catalisi”. Quella teoria, rileva l’Accademia dei Lincei, ha permesso “non solo di descrivere e comprendere la natura di molecole , liquidi, solidi o la reattività chimica, ma di progettare con strumenti teorici composti e materiali dalle straordinarie proprietà ”. Si tratta di uno strumento “complementare”, utile a “comprendere e interpretare risultati di esperimenti e dati di laboratorio – osserva Pacchioni – e per progettare nuovi farmaci, così come processi a basso consumo energetico ”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA