Foresto Sparso, c’è il solito traffico sulla 91: Isabella nasce in ambulanza

Mamma Eleonora, bloccata in coda, ha chiamato la Croce Blu. C’era l’ostetrica Eva Zanini tra i volontari a bordo. «Sono i nostri angeli».

Isabella, 22 giorni di vita, i suoi angeli custodi li ha potuti incrociare due volte. La prima non appena venuta al mondo, nel retro di quell’ambulanza che s’è fermata d’urgenza per strada, a una manciata di chilometri dall’ospedale di Seriate. La seconda, domenica: quando i volontari della Croce blu Basso Sebino, gli stessi che l’hanno vista nascere sull’ambulanza, si sono presentati a Foresto Sparso, alla porta di mamma Eleonora Meli e papà Diego Zinesi.

In mano, per quel fagottino venuto al mondo in fretta e furia in mezzo al traffico, un dono che emoziona: «Abbiamo voluto regalare a Isabella un body con un messaggio tutto per lei – racconta Nicola Patrini, 30 anni di Villongo, volontario sull’ambulanza insieme a Eva Zanini e Onorato Foresti –. Sul body c’è il simbolo della Croce blu insieme ai nostri tre nomi, per ricordarle che quando è venuta al mondo c’eravamo noi con la sua mamma, in quell’ambulanza corsa in suo soccorso . La verità è che quando abbiamo ricevuto la chiamata per una donna incinta, pensavamo a un intervento di routine, magari per rassicurare una mamma un po’ ansiosa. Invece Isabella aveva fretta di nascere, e per la prima volta in tanti anni di servizio ci siamo ritrovati con una nuova vita fra le mani».

Una nuova vita che ha iniziato ben presto a fare i conti con i problemi, arcinoti, di chi vive sul Basso Sebino: quando Eleonora e Diego si sono messi in auto da Foresto per raggiungere l’ospedale di Seriate, attorno alle 7 del 26 gennaio, non avevano calcolato il nodo traffico. «Avevo le contrazioni, e all’altezza di Tagliuno ho chiesto a Diego di accostare la macchina e fermarsi – è il racconto di Eleonora, impiegata di 33 anni –. Stavo male, trattenevo le spinte a fatica, ero stremata. Non solo: davanti a me vedevo l’imbottigliamento classico della provinciale 91, che mi ha fatto crollare. Tremavo all’idea di dover partorire da sola in auto, incastrata nel traffico. Abbiamo quindi optato per chiamare l’ambulanza, che nel giro di dieci minuti mi ha raggiunto e mi ha fatto sentire in mani sicure».

Le mani, soprattutto, di Eva Zanini: caso vuole che in servizio alle 7,58 del 26 gennaio nella sede della Croce blu guidata da Omar Presti ci fosse proprio la giovane volontaria, laureata in Ostetricia: «In effetti è stato proprio un caso, un caso fortunato direi – ricorda Eva –. Sapevo come muovermi, e con l’aiuto di un infermiere inviato da Areu siamo riusciti a far partorire Eleonora senza difficoltà. Lei sperava di poter arrivare in ospedale, ma Isabella non ha aspettato: a pochi chilometri da Seriate, la bimba è venuta al mondo alle 8;42 sul lettino dell’ambulanza. Quella più emozionata doveva essere la mamma, e invece nessuno di noi è riuscito a trattenere le lacrime».

E mentre i volontari si prendevano cura sull’ambulanza di Eleonora e Isabella, papà Diego (40 anni) aspettava, in strada, chiuso in auto stremato dalla tensione. «Quando gli abbiamo spiegato che l’avremmo fatta partorire lì ha avuto quasi un mancamento» ricorda il capo-equipaggio Nicola Patrini. E invece Isabella ha avuto la fortuna di incrociare, sul suo cammino, volontari esperti: «Se avessi potuto partorire a Iseo, come ho fatto per la mia prima figlia che oggi ha 7 anni, tutto questo non sarebbe successo – osserva Eleonora -. Ma la sala parto è stata chiusa, e per le coppie del lago non è stata certamente una buona notizia. Ci rimane però il ricordo indelebile di questi volontari che mai dimenticheremo».

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