«In 15 minuti arriviamo in ogni punto del lago d’Iseo» - Foto e video

SICUREZZA. L’Eco di Bergamo a bordo del gommone da 200 cavalli dei vigili del fuoco che nei weekend pattuglia il Sebino. L’affetto dei bagnanti, le dotazioni, l’ecoscandaglio: «In caso di soccorso è fondamentale poter essere subito qui».

Quando si incrociano le altre imbarcazioni, il saluto non manca mai. «È sempre così. Noi vigili del fuoco siamo benvoluti da tutti e quindi i bagnanti e chi è in barca ci saluta sempre, come segno d’affetto», spiega il caporeparto e istruttore Dionisio Stacchetti. Affetto che i pompieri del comando di Bergamo contraccambiano – grazie a una convenzione attiva da questa estate con la Prefettura e l’Autorità di bacino lacuale – con la presenza fissa sulle acque del lago d’Iseo, tutti i fine settimana (e il giorno di Ferragosto) dalle 10 alle 19 come «angeli custodi», pronti a intervenire in caso di emergenze e a pattugliare minuto per minuto il Sebino a bordo del nuovo gommone Proworks 460 da 7,6 metri per tre. Il cui scafo, più che da lago, sarebbe da oceano: «Può arrivare a portare 19 persone in condizioni normali – spiega ancora Stacchetti –, ma volendo anche di più, in casi di emergenza». Nell’afosa ma ventilata ultima domenica di luglio, L’Eco ha potuto salire a bordo del nuovo natante dei vigili del fuoco che per tutta l’estate si potrà vedere sfrecciare sulle acque del Sebino. 

A bordo del gommone dei vigili del fuoco sul Sebino. Video di Fabio Conti

Indossato il giubbotto di salvataggio, ad accoglierci al Circolo velico tra Sarnico e Predore – dove il mezzo resta ormeggiato tutto l’anno –, oltre a Stacchetti, c’è il resto dell’equipaggio: il caposquadra Giuseppe Gerardi, patentato nautico di seconda categoria, e il vigile del fuoco esperto e soccorritore acquatico Sergio Spatari. Un team affiatato: bastano due sguardi e un cenno per capire cosa fare. Aspetto fondamentale quando si tratterà di intervenire per un’emergenza. Ieri la domenica è filata liscia come l’acqua del Sebino.

Lasciato il Circolo tra due file di splendide barche a vela, su alcune delle quali i proprietari sono intenti a svolgere delle manutenzioni, il comandante Gerardi punta dritto verso Sarnico e Paratico, i cui abitati, visti dall’inusuale prospettiva del lago, assumono un profilo comune di tranquilli borghi presi d’assalto dai turisti. Sul lungolago di Paratico si notano i gazebo di un mercatino, mentre al pontile dell’imbarcadero di Sarnico è pronto a salpare, con gente in fila, il battello «La Capitanio».

«Siamo in costante contatto radio con la nostra centrale operativa e con tutti gli enti coinvolti nel progetto – racconta Stacchetti –: è chiaro che l’essere già qui rappresenta un enorme vantaggio in caso di emergenze, visto che in un quarto d’ora possiamo percorrere la tratta Sarnico-Lovere. Nel resto della settimana, invece, l’imbarcazione rimane ormeggiata al circolo velico e viene utilizzata in caso di emergenza, con il supporto dei colleghi del comando, dei volontari di Lovere e, qualora fosse necessario, anche dei nostri sommozzatori».

Il Proworks 460 viene fatto rallentare: l’ecoscandaglio mostra la profondità del fondale a 9,9 metri, anche se in alcuni punti si arriva a meno 250 metri. In pratica una montagna capovolta. «Ci fosse un ostacolo o, per esempio, un corpo umano a due metri o più di profondità, questo strumento ce lo segnalerebbe immediatamente», spiega ancora il caporeparto. La dotazione a bordo degli strumenti per il salvataggio consente soccorsi di ogni tipo: in primis vari tipi di salvagente e poi anche una lancia antincendio per un primo intervento qualora dovesse verificarsi, per esempio, il rogo di una imbarcazione.

Il programma della giornata prevede il pattugliamento delle coste da Sarnico a Lovere e poi un giro attorno a Monte Isola. «I vigili del fuoco sono nazionali e internazionali – aggiunge Stacchetti –: non a caso sono tornato a febbraio dalla Turchia. Dunque ovviamente teniamo monitorata anche la sponda bresciana: questa attività riguarda infatti l’intero lago d’Iseo». Il Proworks riparte e, forte dei suoi 200 cavalli, sfreccia fino a 45 nodi al centro del Sebino. «Di fatto da questa imbarcazione noi coordiniamo e gestiamo tutti gli interventi che possono verificarsi qui sul lago – aggiunge il caporeparto –: dal circolo velico possiamo raggiungere in 15 minuti praticamente qualsiasi punto del Sebino. Oltre a gestire e coordinare gli interventi, effettuiamo ovviamente il primo soccorso. Come squadra abbiamo seguito un apposito corso che va dalle 10 alle 14 settimane di formazione, dunque il personale è molto preparato. Per ora non è successo nulla, ma noi siamo qui a tenere tutto sotto controllo». È ora di rientrare: l’ultimo passaggio è di fronte a un affollatissimo Lido Nettuno. Qualcuno saluta con la «V» di vittoria. È un grazie, a distanza molto ravvicinata.

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