Lago d’Iseo: 4 su 5 i punti risultati fortemente inquinati

IL REPORT. La campagna Goletta dei Laghi 2025 di Legambiente rileva gravi criticità lungo le sponde del Sebino. Solo un punto è risultato entro i limiti di legge.

La fotografia scattata nel giugno 2025 da Goletta dei Laghi di Legambiente rivela una realtà ancora fortemente critica per i laghi lombardi. Dei 32 punti monitorati su cinque bacini (Iseo, Garda, Maggiore, Ceresio e Lario), ben 17 sono risultati inquinati o fortemente inquinati. Il Sebino – il nostro Lago d’Iseo – si conferma tra i più colpiti, con un quadro che, seppur lievemente migliorato rispetto al 2024, resta tutt’altro che rassicurante.

I dati sul Sebino

I dati parlano chiaro: dei cinque punti sottoposti ad analisi sul Sebino, quattro risultano «fortemente inquinati». Le criticità si concentrano in particolare nella foce del torrente Calchere a Sulzano, nello sfioratore comunale in località Darsena a Pisogne, nella foce del fiume Oglio a Pizzo e nel canale vicino alla spiaggia «Bar delle Rose» a Costa Volpino. Solo la foce del torrente Borlezza a Castro è risultata conforme ai limiti di legge. Un piccolo segnale positivo, se si considera che nel 2024 tutti i punti erano fuori norma.

«Sistema di depurazione inefficiente»

Secondo Emilio Bianco, portavoce della Goletta dei Laghi, la situazione del Sebino riflette problematiche strutturali legate a una depurazione inefficiente e alla presenza di scarichi abusivi. «Il peggioramento rispetto al 2023 – anno in cui la siccità aveva ridotto il carico inquinante – è evidente», spiega Bianco, sottolineando la presenza di «elevate concentrazioni di batteri fecali che non possono più essere attribuite a eventi occasionali, ma denunciano carenze croniche nei sistemi di trattamento delle acque reflue».

Anche Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, richiama l’urgenza di una governance integrata: «I vent’anni della nostra campagna parlano chiaro. È indispensabile investire in depurazione e ciclo integrato delle acque, promuovendo politiche territoriali condivise per garantire salute pubblica e tutela degli ecosistemi lacustri».

I prelievi, effettuati tra il 10 e il 19 giugno 2025 da tecnici e volontari dell’associazione, hanno seguito un rigoroso protocollo scientifico. I parametri analizzati – enterococchi intestinali ed Escherichia coli – sono indicatori della presenza di contaminazioni fecali, che compromettono la sicurezza e la balneabilità di molte aree.

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