Marina vince la medaglia d’oro
alle Olimpiadi degli scacchi

Promessa dall’età di 12 anni, la «piccola» di casa Brunello sul podio
in Georgia: da anni l’Italia non portava a casa il massimo gradino del podio

È tornata dalla Georgia con la medaglia d’oro delle Olimpiadi degli scacchi al collo: Marina Brunello, la scacchista di Rogno, alfiere della Repubblica Italiana e della squadra femminile di Caissa Italia Pentole Agnelli (il circolo di Bergamo per cui gioca), ha ottenuto un risultato storico. Con sette partite vinte e tre pareggiate, è risultata la migliore giocatrice del torneo e così, nonostante l’Italia non sia salita sul podio, Marina si è portata a casa la medaglia più prestigiosa. Era dal 1982 che un’atleta italiana non vinceva l’oro alle Olimpiadi degli scacchi: dopo Barbara Pernici, è toccato alla ventiquattrenne bergamasca l’onore di restituire smalto al movimento nazionale.

Che sia una vittoria annunciata, lo si sa da un po’: non aveva neppure 12 anni quando partecipò alle Olimpiadi degli scacchi a Torino nel 2006 e da allora non ne ha saltata neanche una; attualmente ha il titolo di «Grande maestra femminile» e aveva già vinto una medaglia di bronzo agli Europei. «Ma un risultato così importante come una medaglia d’oro alle Olimpiadi – commenta – è davvero un sogno che si realizza».

Marina Brunello era una delle cinque giocatrici della nazionale italiana che per due settimane, insieme a quella maschile, è rimasta a Batumi per affrontare le varie sfide. «Ho giocato dieci partite in 12 giorni e non ne ho persa neanche una» sottolinea con orgoglio. Il suo «score» le ha consentito di raggiungere un risultato personale di 8,5 punti su 10.

Dopo un inizio in scioltezza, contro avversarie alla sua portata (contro le quali ha raccolto 4,5 punti su cinque), nella seconda metà del torneo la capitana di Caissa Italia Pentole Agnelli ha dovuto vedersela con alcune tra le più note giocatrici al mondo tra le quali l’ex campionessa mondiale giovanile Jennifer Yu (Stati Uniti), l’indiana Tania Sachdev e la georgiana Sopiko Khukhashvili, ottenendo quattro punti su cinque. Le sette vittorie e le tre partite «patte» le hanno permesso di mettersi alle spalle la cinese Lei Tingjie e le georgiane Bela Khotenashvili e la stessa Khukhashvili, sconfitta nello scontro diretto.

«Sono arrivata all’ultima partita molto tesa ed emozionata – racconta la ventiquattrenne di Rogno – perché sapevo che, non perdendola, sarei andata di sicuro a medaglia. A un certo punto dell’incontro però mi sono totalmente rilassata perché dalla posizione dei pezzi, quando ancora mancavano tante mosse alla fine, ho capito che avrei vinto. Per la mia avversaria non c’era scampo. Poi sono tornata in albergo e ho aspettato il risultato delle altre partite: quando ho capito che avevo vinto la medaglia d’oro, è iniziata la festa». Con lei c’era il fratello Sabino, «Grande maestro assoluto» di scacchi, e giocatore della nazionale maschile: è stato lui il primo ad abbracciarla e a festeggiarla. Poi il saluto all’altra sorella, Roberta, che è uscita dal mondo degli scacchi, e il ritorno a casa.

Marina Brunello ha ora tutta l’intenzione di proseguire con la carriera di scacchista: studia aperture e finali cinque ore al giorno e grazie al circolo di Bergamo che l’ha tesserata partecipa ai più importanti tornei. Il prossimo impegno sarà in Grecia per la European Club Cup, la Champions League degli scacchi. Caissa Italia Pentole Agnelli, che parte con il numero tre di tabellone, lotterà per salire sul podio: le squadre italiane, sia maschili che femminili, non ci sono mai riuscite. Con una medaglia d’oro olimpionica tutto è possibile.

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