Tavernola in lutto per la dottoressa Gabriella Formenti

Lunedì l’addio Nel 2020 era sopravvissuta al Covid dopo un lungo ricovero. Sabato si è spenta a causa di un tumore.

Nel 2020 Gabriella Formenti aveva vinto una dura battaglia contro il Covid. Per tanti giorni la sua vita era stata appesa a un filo all’ospedale di Chiari dove era stata ricoverata in gravi condizioni il 14 marzo, in piena pandemia. Ma alla fine ce l’aveva fatta. E al suo ritorno l’11 maggio, festa della mamma, le campane di Tavernola avevano accolto con gioia il suo ritorno nella comunità, dove per 40 anni è stata il medico di base ideale, professione che però è stata costretta ad abbandonare in seguito al Covid. Ma la dottoressa Formenti, che a ottobre avrebbe compiuto 66 anni, ha dovuto soccombere in pochi giorni a un cancro subdolo e devastante.

Si è spenta sabato 9 aprile nella sua casa in riva al lago, circondata dall’affetto dei suoi cari, del marito Alessandro Napolitano, conosciuto all’università e diventato subito compagno di vita e di studi, dell’unico figlio Carlo, dell’amato fratello Luca e dei suoi familiari. «Due anni fa noi tavernolesi stavamo pregando per la nostra dottoressa che non si era risparmiata per vaccinare il maggior numero di persone possibili contro il meningococco, quando probabilmente il virus del Covid era già in circolazione», dicono molti concittadini, sorpresi e addolorati per l’inaspettata morte di Gabriella, un medico condotto vecchio stile: competente, discreta, sempre pronta ar far visita a chi chiedeva il suo intervento. «Ci siamo conosciuti più di 40 anni fa e non ci siamo più separati» dice sconvolto il marito, odontoiatra, che ha lasciato per lei Milano per trasferirsi sul Sebino. Racconta il figlio Carlo, avvocato a Milano e padre del piccolo Marco di quattro anni, gioia dei nonni, che «la mamma in questi giorni era triste perché si avvicinava l’anniversario della guarigione dal Covid che aveva lasciato in lei segni profondi perché aveva visto morire intorno a sé tante persone mentre era in ospedale».

Figlia dell’indimenticabile medico condotto dottor Franco, e della solare ed affabile farmacista Lory, era cresciuta in una famiglia in cui il senso civico, la solidarietà e l’umiltà erano valori praticati nel quotidiano. Motivi per i quali le era stata conferita il 26 dicembre scorso dal sindaco Ioris Pezzotti l’onorificenza di merito.

«Il suo parere su tante delicate questioni del paese in merito a salute e ambiente è stato prezioso per me e anche per i sindaci che mi hanno preceduto. Era competente, equilibrata e soprattutto autorevole nelle sue valutazioni», ricorda Pezzotti che l’8 marzo le aveva fatto visita consegnandole il consueto mazzolino di mimose. I funerali saranno celebrati domani alle 15 nella parrocchiale da don Giuseppe Azzola, poi il feretro partirà per il tempio crematorio di Bergamo.

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