
Cronaca / Valle Brembana
Lunedì 21 Luglio 2025
In mille sopra Valtorta per il festival di musica techno, soccorsi in due
L’EVENTO. Giovani anche dall’estero per la notte di musica nel piazzale del rifugio Trifoglio, a Ceresola.
Non è la Street Parade di Zurigo o il Tomorrowland, ma anche la Valle Brembana da un paio di anni ha il «suo» festival di musica techno. A organizzarlo, dallo scorso anno, è il collettivo bresciano Psy Brixia, che tra sabato 19 e la mattinata di domenica 20 luglio ha riportato nel piazzale del rifugio Trifoglio, a Ceresola di Valtorta l’evento «Beat of the mountain». Due palchi, decine di dj arrivati anche dall’estero per esibirsi di fronte a un pubblico di un migliaio di persone: tanti italiani, arrivati da diverse regioni, ma anche tanti stranieri, che si sono organizzati con anticipo per trascorrere la due giorni nel piccolo paesino dell’alta Valle e campeggiando al rifugio a quota 1340.
«Eravamo stati al rifugio due anni. Parlando di festival, ci è venuta l’idea che, visto l’enorme spazio disponibile, si sarebbe potuto organizzare un evento proprio dietro al rifugio».
«Un migliaio di partecipanti»
«Tutto autorizzato», come conferma anche il sindaco Antonio Regazzoni, con due ambulanze presenti in loco per assicurare un tempestivo intervento in caso di necessità. E l’aiuto dei soccorritori è servito specialmente in due casi: intorno alle 22 di sabato 19 luglio un 18enne e un 45enne sono stati portati in ospedale per accertamenti per un’ulcera allo stomaco e per aver esagerato con l’alcol, mentre poco prima delle 3 di domenica 20 è intervenuto anche l’elisoccorso di Sondrio, che ha portato al Papa Giovanni XXIII un 27enne. Dopo aver scavalcato una recinzione, è caduto nel bosco e si è ferito. Non grave, è stato dimesso ed è tornato a casa. A parte questi due interventi, il festival «Beat the mountain» si è chiuso con un bilancio positivo. «È andato molto bene – fanno sapere gli organizzatori –, abbiamo avuto un migliaio di partecipanti anche provenienti dall’estero. E abbiamo installato strutture artistiche con proiezioni. Il rifugio si è occupato di servire cibo per l’intera durata, mentre avevamo installato anche delle zone relax».
Come mai a Valtorta? «Eravamo stati al rifugio due anni fa per una cena tra amici. Parlando di festival, ci è venuta l’idea che, visto l’enorme spazio disponibile, si sarebbe potuto organizzare un evento proprio dietro al rifugio».
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