Neve da record sulle Orobie, fino a due metri e mezzo. Mini-valanghe «sentinella»

METEO. Da Carona a Vilminore, in alta quota si sfiorano i due metri e mezzo. Una delle stagioni con più fiocchi. La pioggia fino a 1.500 metri ha appesantito i versanti, iniziati i distacchi. Nel weekend altra ondata.

Neve e ancora neve. Sembrava un inverno destinato a passare inosservato. E, invece, proprio dopo alcune giornate dal clima decisamente mite per il periodo, la stagione ha messo la quarta. E pare non voler frenare. Tanto che, dopo la prima ondata del 9-11 febbraio, l’ultima dal 23 a ieri, i meteorologi annunciano una nuova fase di maltempo, con neve abbondante, anche nel prossimo fine settimana, in particolare domenica.

A fare da riferimento per l’altezza in quota del manto nevoso le stazioni dell’Agenzia regionale protezione ambiente di Regione Lombardia: ieri la centralina di Vilminore di Scalve (metri 1.856, in Presolana) ha rilevato un’altezza al suolo di 244 centimetri, quella del lago Fregabolgia di Carona (metri 1.955, zona rifugio Calvi) 233 centimetri, a Valbondione (1.784 metri) 180 centimetri, e a Carisole-Carona 163 centimetri. Siamo lontani dal 2014, l’anno più nevoso negli ultimi tre decenni, quando a Valbondione si superarono i tre metri di neve o a Carona-Carisole i 264 centimetri.

Ma probabilmente la stagione passerà agli annali come una delle più nevose, insieme, per esempio a quella del 2021. Seppure un po’ in ritardo. Martedì la quota neve ha iniziato ad alzarsi, con la pioggia che si è fatta vedere anche a 1.500 metri e quindi su alcune pista da sci. Neve umida e acqua che sono scese su un manto più soffice. Cosa che ha provocato le prime valanghe. «In mattinata – spiega Federico Rota, nivologo consulente per la Provincia – si sono avuti i primi distacchi, sparsi un po’ sull’arco delle Orobie. La pioggia e la neve pesante hanno infatti interessato le zone sotto i 2.000 metri. Si è trattato, comunque, di valanghe di modeste dimensioni che, soprattutto non hanno interessato strade o zone abitate. Sono, comunque, valanghe “sentinella”, che potrebbero essere il preludio di distacchi maggiori».

Temperature previste in rialzo

Le precipitazioni nel pomeriggio di martedì sono andate esaurendosi e quindi anche le valanghe. Le temperature sono però previste in rialzo, con la quota neve solo verso i 1.800 metri. «Quindi la caduta di neve pesante in quota – continua il nivologo Rota – potrebbe causare distacchi più importanti. Poi dovrebbero arrivare alcune ore di sole e anche questo è un fattore che può favorire le valanghe. La situazione è tutta da monitorare».

Martedì le strade in alta montagna pulite e nessuna chiusura per eventuali pericoli di valanghe. Mercoledì e giovedì la situazione meteo dovrebbe migliorare. Dalla tarda mattinata di mercoledì – secondo il servizio regionale – sono previste «irregolari schiarite, più consistenti sui settori pedemontani e prealpini centro-occidentali». Le temperature saranno in rialzo, con lo zero termico che fino a domani si porterà addirittura a 2.000-2.300 metri. Anche la quota neve, quindi, si alzerà decisamente fino a 1.600-1.800 metri. Pioggia e neve dovrebbero tornare da giovedì sera e quindi per tutto il fine settimana, con il clou atteso da domenica. E un altro carico di neve. Quanto meno sulle Orobie.

Stazioni sci, Pora chiuso

Martedì la stazione sciistica del monte Pora rimasta chiusa a causa della mancanza di energia elettrica dovuta alla rottura di un cavo dell’Enel. Cavo poi riparato con la corrente elettrica che è tornata in serata. Ma gli impianti saranno chiusi anche mercoledì per la sistemazione della stazione. Martedì chiuse anche le stazioni sciistiche di Colere e Piazzatorre. Aperture parziali a Lizzola e Spiazzi di Gromo. Aperte completamente Valtorta-Bobbio e Foppolo.

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