Oasi Capovalle, niente più tende. «Situazione ormai degenerata»

LA DECISIONE. A Roncobello per quest’anno divieto assoluto di campeggio. La sindaca: «Ambiente che rischia di essere rovinato».

Sarà un’estate diversa a Capovalle. L’oasi alpina più amata di Roncobello resterà accessibile per picnic e passeggiate, ma niente più tende né bivacchi. Lo ha deciso l’amministrazione comunale con un’ordinanza firmata dalla sindaca Ilaria Rovelli, che introduce per quest’anno un divieto assoluto di campeggio non autorizzato su tutto il territorio comunale, comprese le aree esterne all’oasi, le strade, i parcheggi e le piazze. Una misura drastica, ma necessaria. «L’oasi è sempre stata un’area ad accesso libero – spiega la sindaca – ci sono tavoli, griglie, bagni e cassonetti per i rifiuti. Avevamo già vietato le tende all’interno dell’area, che è delimitata da un muretto, ma si poteva metterle all’esterno. Negli ultimi anni, però, la situazione è degenerata». Lo scenario che si è presentato la scorsa estate ha messo in allarme il Comune: troppe persone, tende ovunque, rifiuti abbandonati e fuochi accesi fuori dalle aree consentite.

Lo scenario che si è presentato la scorsa estate ha messo in allarme il Comune: troppe persone, tende ovunque, rifiuti abbandonati e fuochi accesi fuori dalle aree consentite

«In molti rispettano le regole – riconosce Rovelli – ma altri accendono fuochi nei boschi, dove è pericolosissimo, e lasciano rifiuti. L’anno scorso ad agosto è stato davvero troppo: la montagna era stravolta». Capovalle, immersa nei boschi e attraversata dal torrente Valsecca, resta un luogo incantevole. «È ancora fruibile durante il giorno – precisa la sindaca – abbiamo appena sistemato le griglie e rifatto i tavoli. Chi vuole può venire a fare un picnic, rilassarsi nella natura e godersi la pineta. Ma senza campeggiare: le tende non si possono più mettere, nemmeno fuori dal perimetro dell’oasi».

La nuova ordinanza, oltre al divieto di campeggio, proibisce anche l’accensione di fuochi al di fuori delle aree attrezzate, in linea con le norme regionali (e già per l’accesso all’area è previsto il pedaggio, con il ticket, del costo di 3 euro, da acquistare all’inizio della strada per le baite di Mezzeno). Per chi trasgredisce, sanzioni fino a 500 euro e obbligo immediato di smontare tutto e ripristinare i luoghi. L’infrazione, in caso di mancata interruzione, può essere segnalata anche all’Autorità giudiziaria.

«Chi vuole può venire a fare un picnic, rilassarsi nella natura e godersi la pineta. Ma senza campeggiare: le tende non si possono più mettere, nemmeno fuori dal perimetro dell’oasi»

Il Comune aveva provato a trovare un’alternativa: «Avevamo sistemato una piccola baita, ex sede degli alpini, e fatto un bando per assegnarla a un gestore – racconta Rovelli –. L’idea era quella di creare un punto di riferimento per le prenotazioni, magari con un piccolo chiosco. Purtroppo il bando è andato deserto. Riproveremo a settembre».

Il progetto per il futuro

L’obiettivo dell’amministrazione non è vietare per sempre, ma arrivare a una gestione regolamentata dell’area, con un numero limitato di tende e spazi adeguati. «Non è il divieto in sé che vogliamo – sottolinea la sindaca –, ma la tutela di un ambiente che rischia di essere rovinato. Quest’anno non c’erano le condizioni per organizzare qualcosa di sostenibile, e quindi abbiamo dovuto scegliere il blocco totale. Ma per il futuro vogliamo individuare un’area dove accogliere le tende, in modo ordinato e sicuro». Nel frattempo, però, vige il divieto assoluto, in vigore da domani e valido fino a nuova decisione. Chi visiterà Capovalle potrà ancora godersi il fresco del torrente, i sentieri e le aree attrezzate, ma dovrà rispettare le nuove regole. «Mi dispiace essere dovuta arrivare a questa scelta – conclude Rovelli – ma la montagna va rispettata: la libertà di viverla non può significare lasciare dietro di sé degrado».

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