Riaprono i rifugi: quest’anno meno problemi con l’acqua, ma manca personale

SULLE OROBIE. Alcuni, come il Calvi, sono praticamente sempre rimasti aperti. Altri, come l’Albani, stanno completando interventi di ristrutturazione. I gestori sono alla ricerca di collaboratori e aiutanti in cucina.

In maggio molti dei sentieri che conducono ai nostri rifugi sono tornati a ripopolarsi di escursionisti. Abbiamo fatto una rapida rassegna di alcuni dei principali punti di riferimento degli escursionisti sulle Orobie (citarli tutti sarebbe impossibile). Dopo il Curò, in Alta Valle Seriana, che aveva aperto in occasione del lungo ponte del 25 aprile, anche ai Laghi Gemelli, in Alta Valle Brembana, la stagione ha preso il via nell’ultimo fine settimana di aprile come conferma Maurizio Nava. «Allo stato attuale i sentieri che arrivano da Valcanale e Roncobello presentano ancora un po’ di neve in prossimità dei passi mentre quello che sale da Carona risulta completamente pulito».

Chi ha già aperto

Il vicino rifugio Fratelli Calvi risulta invece operativo addirittura da inizio marzo. «Abbiamo chiuso per un limitato periodo di tempo – fa sapere Andrea Berera – e di recente solo il 22 e 23 aprile a causa del pericolo valanghe. Il giorno prima erano infatti caduti circa 50 centimetri di neve e, vista la qualità del manto e le elevate temperature, abbiamo preferito optare per questa scelta. Questi due mesi sono andati abbastanza bene anche se la nostra speranza è che nelle prossime settimane possano arrivare altre precipitazioni poiché le falde, a cui attingiamo per l’approvvigionamento idrico del rifugio, sono inevitabilmente in sofferenza. Il 16 aprile abbiamo poi avuto la fortuna di ospitare il Trofeo Parravicini, che per molti anni non si era disputato».

Si misurano i livelli di acqua

Al Merelli al Coca, in territorio di Valbondione, porte aperte dallo scorso sabato. «Nel mese di maggio - fa sapere il gestore Fabrizio Gonella – apriremo ogni fine settimana e poi tutti i giorni fino a settembre. Le recenti piogge ci hanno consentito un avvio più agevole rispetto allo scorso anno quando invece il funzionamento della centralina idroelettrica, che ci fornisce energia, risultò assai più problematico a causa della mancanza di acqua nei torrenti». Medesima data anche per il rifugio Fratelli Longo, in Val Brembana. «L’itinerario che sale da Carona – fa sapere il gestore Mattia Monaci – è completamente sgombro dalla neve mentre salendo in quota se ne trova ancora. Dalla metà di giugno, e fino alla metà di settembre, saremo invece aperti tutti i giorni».

Lavori in corso

Al rifugio Albani, sopra Colere, la stagione non è invece ancora partita. «Stiamo eseguendo dei lavori di ristrutturazione – dice Sandra Bottanelli – e la speranza è di poter essere operativi dai primi giorni di giugno. Nella peggiore delle ipotesi dalla metà del mese apriremo in modo continuativo». Sempre in Val di Scalve non è ancora stata stabilita la data di apertura per il Tagliaferri: la scelta dipenderà infatti dall’esito del sopralluogo che il gestore Francesco Tagliaferri effettuerà nelle prossime settimane nella zona delle sorgenti che riforniscono di acqua il rifugio stesso.

Per i rifugi orobici quella passata è stata comunque una stagione eccezionale dal punto di vista delle presenze e questo, per alcuni di loro, comporta la necessità di provvedere all’ampliamento del proprio staff

Si cerca personale

«Al Brunone – dice invece Marco Brignoli – contiamo di aprire l’ultimo fine settimana di maggio e comunque dal primo giugno tutti i giorni. La scelta è legata alla disponibilità di acqua per il funzionamento della centralina idroelettrica sebbene la situazione non presenti le criticità che avevamo riscontrato lo scorso anno».Dal rifugio Benigni, sopra Ornica, Elisa Rodeghiero fa invece sapere che l’apertura è prevista per il 2 giugno e poi tutti i giorni dal 17.«Ovviamente in questo momento è ancora presente un po’ di neve nel tratto finale del sentiero ma è ipotizzabile che, permanendo queste condizioni meteo, in pochi giorni si scioglierà completamente».Per i rifugi orobici quella passata è stata comunque una stagione eccezionale dal punto di vista delle presenze e questo, per alcuni di loro, comporta la necessità di provvedere all’ampliamento del proprio staff. Al Merelli al Coca si cerca infatti una figura professionale che possa essere di aiuto in cucina, al Calvi almeno 2 o 3 persone mentre dal Barbellino arriva la richiesta di un lavapiatti. «Contiamo di aprire il 2 giugno – fa sapere Mario Fornoni dal rifugio posto sulle rive dell’omonimo Lago Naturale – perché è ancora presente un po’ di neve su alcuni tratti del percorso e nei pressi del rifugio».

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