«Sacra Spina, segno di speranza»: fuochi e luci accendono la festa

SAN GIOVANNI BIANCO. Sabato lo show pirotecnico, domenica processione col vescovo Martinelli. Il parroco: la fioritura del 2016 ci dice che tanti aspetti aridi della nostra vita possono rinascere.

«La Sacra Spina è un segno silenzioso di un amore incredibile, quello di Dio. Ma rappresenta anche le spine che ciascuno di noi porta dentro di sé. E allo stesso tempo è un grande segno di speranza». Don Gianluca Salvi, prevosto di San Giovanni Bianco, parla della reliquia che in questi giorni è al centro della comunità di San Giovanni Bianco e della Valle Brembana. Dopo una settimana di preghiera, domani e domenica le celebrazioni solenni e la grande festa per celebrare la Spina custodita in paese dal 1495. Per il parroco, a San Giovanni Bianco dallo scorso autunno, la festa assume anche un significato particolare.

«Per 15 anni ho fatto servizio di accompagnamento in Terra Santa - dice - anche con la comunità di San Giovanni Bianco. A quella terra oggi così martoriata, sono particolarmente legato. La Sacra Spina, quindi, ancora di più oggi, richiama il dolore di un popolo ferito e di tante persone che conosco laggiù». Ma la reliquia custodita a San Giovanni Bianco dal 1495 assume anche un grande significato di speranza. «Quando nel 2016 la Spina fiorì, mi raccontò il parroco di allora don Diego Ongaro - dice don Gianluca - una biologa componente della commissione esaminatrice, alla domanda se avesse sottoscritto il verbale di osservazione della reliquia rispose: “Sì, perché è come se io tenessi per secoli uno stuzzicadenti, e a un certo punto questi iniziasse a emettere delle gemme”. Ecco, questa è un’immagine molto forte della speranza: tutti quegli aspetti della nostra vita che pensiamo siano rinsecchiti, la speranza è capace di farli rifiorire. Pensiamo solo alla nostra terra, alla Valle Brembana, al calo della popolazione e alle poche nascite. C’è sempre una speranza».

Il programma delle celebrazioni prevede per oggi alle 16 la Via Crucis e alle 20,30 la Messa animata dall’Unità pastorale di San Pellegrino-Santa Croce. Domani, giorno della vigilia della Festa, Messa alle 9,30, alle 11 la benedizione dei bambini fino a sei anni, alle 16 l’apertura del tabernacolo che custodisce la reliquia e la sua esposizione all’altare. La cerimonia della consegna delle chiavi che aprono il tabernacolo partirà dall’esterno della prepositurale: ci saranno il parroco don Gianluca Salvi, che presiederà la Messa di apertura, la sindaca Enrica Bonzi e il rappresentante del «Gruppo Sacra Spina».

Quindi la celebrazione della Messa alle 18 e alle 20,30 l’Adorazione della Croce. Dalle 21,30 i fuochi d’artificio della ditta «Harmonia mundi» di Treviglio, con fuochisti sardi e siciliani, proposti dal «Gruppo Sacra Spina». Sarà uno dei momenti più attesi della festa che attira ogni anno migliaia di persone dalla valle e fuori. Al piazzale del mercato da oggi pomeriggio sarà aperto il luna park, mentre domani e domenica sul piazzale e lungo viale Roma le bancarelle. Sempre domani l’illuminazione caratteristica del paese grazie ai volontari del «Gruppo Sacra Spina», con le luci sui ponti e sul Lungobrembo.

Domenica Messe alle 7, 8.30 e 10. Alle 15 la grande processione con la reliquia (la strada statale sarà chiusa al traffico dalle 15 alle 16,30): vi prenderanno parte una quindicina di Confraternite religiose dalla nostra provincia, dalla Valtellina e dalla provincia di Cremona. I trentatreenni porteranno il Crocefisso alto quattro metri mentre le coetanee i segni della Passione. A guidare la processione con la reliquia sarà il vescovo emerito di Frascati, Raffaello Martinelli. Lo stesso vescovo presiederà poi la Messa solenne delle 17,30, a chiusura dei festeggiamenti.

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