San Pellegrino, riapertura del Grand Hotel
Ora si fa avanti pure QC Terme

Nel futuro del Grand Hotel di San Pellegrino c’è un poker di investitori. Finita l’emergenza sanitaria, il Comune pubblicherà il bando per cercare chi completerà i lavori di recupero dello storico ex hotel e poi si occuperà della gestione.

Dopo una società di Torino e un gruppo di cliniche che avevano già manifestato interesse al recupero nel 2019, a inizio di quest’anno hanno formalizzato la volontà di gestire l’imponente edificio liberty chiuso dal 1978, anche un terzo gruppo di operatori del settore alberghiero-turistico e la stessa QC Terme, gestore della Spa di San Pellegrino, proprietà del gruppo Percassi.

Le società interessate

L’interesse del gruppo di Quadrio Curzio rappresenta sicuramente la novità più significativa: QC Terme, dall’anno di apertura, ha visto aumentare considerevolmente le presenze, tanto da ampliare ulteriormente i servizi nel vicino casinò. E a breve è previsto un ulteriore potenziamento con la realizzazione di un’area relax verde con altre vasche nello spazio di fronte alla vecchia reception.

Le quattro manifestazioni di interesse sono state formalizzate in Comune. «Stiamo preparando il bando di gara vero e proprio – spiega il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi – in modo da essere pronti non appena usciremo dall’emergenza sanitaria. Ovvio che prima di questa situazione eravamo più fiduciosi e la soluzione per la riapertura del Grand Hotel sembrava veramente a portata di mano. Ora vedremo l’evolversi dell’emergenza. La volontà è comunque quella di proseguire, con l’auspicio che le quattro offerte ora si concretizzino in un progetto». In particolare la società torinese proporrebbe un albergo dedicato agli anziani, un altro gruppo una clinica più votata quindi al settore sanitario, QC Terme guarderebbe evidentemente più alla funzione alberghiera-settore benessere.

«Il bando, che sarà comunque aperto a qualsiasi altro operatore – continua Milesi – prevederà sia il completamento dei lavori sia la gestione della struttura. Metteremo a disposizione dell’operatore tre milioni di euro regionali, il resto dovrà aggiungerlo il privato».

La stima per il recupero è di 26 milioni di euro. «Il privato potrà comunque intervenire a più lotti – continua il sindaco – ma il primo step, per poter usufruire dei tre milioni regionali, dovrà essere almeno di 8-10 milioni di euro». Nel frattempo si sono fermati i lavori di consolidamento dell’edificio, a cura della Intercantieri Vittadello di Padova. L’intervento doveva concludersi tra maggio e giugno. Causa lo stop per l’emergenza dovrebbe terminare entro la fine di quest’anno.

Utilizzabile il piano rialzato

Con questi lavori sarà subito utilizzabile il piano rialzato dello storico hotel, soluzione importante nel caso non dovesse trovarsi nessun operatore disposto a continuare nel recupero della struttura. Il Comune, inoltre, sta provvedendo all’appalto dei lavori per la di sistemazione di tutto il parco esterno, funzionale proprio nel momento in cui dovesse aprire il solo piano terra-rialzato dell’hotel.

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