Ventenni investiti, gli amici in aiuto alle due famiglie

Nel quartiere Monterosso di Bergamo raccolta fondi per i congiunti di Brahim e Driss. Effettuata mercoledì l’autopsia disposta dalla Procura. I funerali non sono ancora stati fissati.

Sono addolorati, ma anche sconvolti, increduli e arrabbiati per la morte di due giovani ragazzi che erano nel pieno della loro vita, ai quali tutti loro volevano tanto bene. Gli amici del ventiquattrenne Brahim Amine Ben Faresse e del ventunenne Driss Ouaissa, entrambi deceduti nella notte tra sabato e domenica dopo essere stati investiti da un’auto sulla Villa d’Almè-Dalmine nei pressi del disco-bar «Evolution» di Paladina, hanno deciso di unirsi tra di loro stringendosi in un grande ed affettuoso abbraccio alle famiglie dei due ragazzi. Così, oltre a continuare a portare il loro cordoglio e la loro vicinanza andando ogni giorno a trovare le due famiglie, hanno deciso di organizzare un gesto non solo simbolico, ma anche concreto: sin da subito, infatti, gli amici del quartiere di Monterosso (con il contributo anche di altri ragazzi di varie zone della Bergamasca) si sono attivati e hanno deciso di promuovere una raccolta fondi per aiutare le famiglie dei due ragazzi, che stanno vivendo momenti di estremo dolore.

Gli stessi amici vorrebbero anche tratteggiare un ricordo di Brahim e Driss e per questo, proprio in queste ore, si stanno accordando per scrivere alcuni pensieri in memoria dei due ragazzi scomparsi in circostanze così tragiche. L’affetto degli amici per i due ragazzi si è visto sin dal giorno successivo alla tragedia, quando per tutto il pomeriggio in una cinquantina si sono ritrovati in piazza Pacati, nel quartiere di Monterosso, per piangere e ricordarli insieme. Nel frattempo, nella mattinata di ieri il medico legale Matteo Marchesi, su disposizione del pm Emanuele Marchisio, ha effettuato l’autopsia sulle salme dei due ragazzi nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. L’esame autoptico era stato disposto per fugare ogni dubbio sulle cause della morte. Escludere, cioè, la presenza di elementi che potessero portare a pensare a una morte violenta o per malore intervenuta pochi attimi prima dell’investimento. Dai primi risultati sembra che nulla di anomalo sia emerso. Nei prossimi mesi il dottor Marchesi provvederà comunque a depositare in Procura la relazione dettagliata sugli esiti. Il pm Marchisio nelle prossime settimane conferirà inoltre l'incarico a un ingegnere per una consulenza cinematica che possa stabilire la dinamica dell’investimento e la velocità a cui viaggiava l’auto.

Ieri, mentre era in corso l'autopsia, intorno alle 12 al Papa Giovanni si è presentata anche la zia di Brahim che ha voluto restare lì fino al termine degli accertamenti medico-legali. «Anche se non mi lasciano entrare – ha detto con le lacrime agli occhi – sono voluta venire comunque qui fuori, perché il dolore nel mio cuore è troppo forte e sento il bisogno di stare vicino a mio nipote». «Brahim era un angelo – continua commossa – un ragazzo molto buono, che aiutava sempre tutti ed era anche molto legato alla sua famiglia: ci teneva a rendere felici i suoi cari. Caratterialmente era timido, rispettoso e molto dolce e l’ha confermato anche il suo datore di lavoro (faceva l’operaio logistico, ndr) che è venuto da noi nei giorni scorsi per portare le sue condoglianze. Sono davvero tantissimi gli amici e parenti che in questi giorni stanno dimostrando la loro vicinanza e li ringraziamo tutti di cuore per il loro affetto. Per tutti noi quello che è successo è stato un colpo al cuore». Per il momento non sono stati ancora fissati i funerali dei ragazzi e i familiari di Driss e Brahim preferiscono vivere questi momenti di dolore in silenzio, chiedendo riservatezza.

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