Ancora nuovi tentativi di truffa, «attenzione a chi chiede dati bancari al telefono»

Tentativo di truffa segnalato da una correntista: «Non ho mai dubitato che fosse la banca». Fenomeno in crescita.

I fenomeni di phishing, frodi informatiche finalizzate all’acquisizione di dati riservati e sensibili (password, dati relativi al proprio conto corrente, app di home banking…), sono sempre più diffusi.

Negli ultimi mesi, nella zona di Cenate Sotto, sono state ricevute diverse segnalazioni di utenti caduti nella trappola a causa di un messaggio che richiedeva loro di procedere al cambiamento delle credenziali bancarie. «Mi è comparso nella cronologia della chat con la banca un messaggio che mi chiedeva di modificare le mie credenziali – racconta una signora vittima di questa frode – . Essendo nella stessa chat dove solitamente ricevo le comunicazioni, ho fatto l’accesso al link e, senza timore, ho compilato i dati richiesti».

La fretta della routine quotidiana può indurre a non prestare l’attenzione dovuta a questo tipo di procedure ed il tutto viene peggiorato dall’abilità dei truffatori: «Dopo 15/20 minuti ho ricevuto una telefonata da un numero di Milano, non ho minimamente dubitato che colui che mi ha contattata non fosse un operatore della banca sia per la terminologia utilizzata che per il suo modo di porsi». Nella chiamata viene espressa la richiesta di scaricare un’applicazione, il cui link viene inviato per messaggio, per «proteggere l’account da siti non sicuri». «L’operatore mi ha chiesto di rimanere al telefono durante l’installazione fino a quando, dopo circa quindici minuti, è caduta la linea». Dopo tale chiamata il telefono si blocca sulla schermata di download dell’applicazione. «A quel punto ho contattato immediatamente la banca per spiegare quanto successo e l’operatore mi ha comunicato che ero stata vittima di una frode ed erano già stati effettuati due tentativi di bonifici corposi. Abbiamo subito bloccato il conto corrente». Tale fenomeno, purtroppo, è estremamente diffuso. In caso di dubbi, contattare la filiale attraverso i canali ufficiali per verificare che la richiesta sia reale.

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