Lago d’Endine, poco ghiaccio
Il turismo va a marcia ridotta

La superficie non riesce a compattarsi. Baristi e ristoratori rimpiangono il 2017, anno d’oro. «Stiamo lavorando a marcia ridotta, nemmeno al 10% ». E il bar Biali: «È un’attrazione che porta risorse».

È uno spettacolo, inutile girarci intorno. Anzi no, è proprio girandoci intorno, sulla passeggiata messa a nuovo per lunghi tratti, che il lago d’Endine dà il meglio di sè, in questi giorni d’inverno. Freddo sì, ma non abbastanza: il lago che lambisce Endine, Ranzanico, Spinone e Monasterolo, quest’anno è in ritardo sulla sua tabella di marcia più attesa, quella che fin dagli Anni Venti del secolo scorso ne ha fatto una meta gettonatissima, in versione glacé.

Ghiacciato in alcune zone verso la fine di dicembre, s’è poi squagliato e ora pare voler ghiacciare di nuovo, ma siamo ancora lontani dagli spessori dello scorso anno, men che meno da quelli del 2017. Tre anni fa, infatti, lo specchio d’acqua aveva mantenuto allo stato solido la sua superficie - quella della porzione più a Sud verso il Cherio suo emissario, tra la Giaséra (non a caso) di Monasterolo e la sponda di Spinone - addirittura per un mese, con decine di migliaia di persone arrivate da ogni dove per pattinarci o salirci sopra, code ai bar per una cioccolata, per la felicità anche del sistema turistico.

Quest’anno no, non ancora. Siamo al 23 gennaio e i pattinatori del lago nemmeno si sognano di solcarlo - ma l’invito dei sindaci a non farlo rimane valido -, mentre tutti gli altri possono comunque godersi i riflessi dei tramonti sulle increspature opalescenti, scattare foto da «mi piace» garantito. Ma non è la stessa cosa degli anni d’oro, fa notare chi vive di turismo, «la superficie non è tutta bianca: vede, se il colore del lago è il grigio vuol dire che non è ghiacciato. E qui al nostro bar non si vede nessuno. Stiamo lavorando a marcia ridotta, nemmeno il 10% della media di una stagione con il lago ghiacciato».

Cristina Leoni è la titolare del bar «La Sentinella» di Spinone, a sbalzo sul lago, ed è ella stessa una sentinella del lago: «Vede quella riga lì – chiede mostrando il lago davanti a sè –? Venerdì il lago si era sciolto e infatti da questa parte il colore del lago è più chiaro, più lucido: mai salire su un lago così. Perchè possa ghiacciare sul serio, servirebbe una settimana di gelo, notti a -10 gradi. Speriamo». Intanto «La Sentinella» soffre: «Con le consumazioni delle tre-quattro settimane di lago ghiacciato di solito noi copriamo almeno le spese dell’inverno – spiega Leoni –: quest’anno invece ancora niente» e caffè e calici si servono alla gente del posto, nulla più.

Poco oltre verso Casazza si intravede il biancore dell’edificio che ospita il ristorante pizzeria «Borgo dei cigni» e la pasticceria Sommia, dove invece il calo di consumazioni si fa sentire meno. «Devo dire che noi lavoriamo sempre bene – ammette la titolare Francesca Sommia – soprattutto per la clientela della valle e per il fatto di essere pasticceria. Certo, tre anni fa, quando c’era il lago ghiacciato, qui dentro non riuscivi a muoverti dalla gente che c’era. Un pienone durato un mese intero».

E affari che senza ghiaccio qui si sognano. Quel 2017 se lo ricorda bene anche Ilda Meli che dal 2005 gestisce dall’altra parte del lago, a Monasterolo del Castello, il «Biali bar pizzeria con cucina»: «Nel gennaio 2017 il lago era ghiacciatissimo – rammenta –, così sino alla fine di febbraio e, anche se non c’era mezzo metro di ghiaccio come negli Anni ’80, in tanti erano venuti per salire anche solo ammirare il lago. È innegabile che questa attrazione incida sulle entrate, è una risorsa, anche se per noi il top sono i mesi estivi» quando il grande prato intorno al Biali si riempie di gente arrivata da tutta la Lombardia per il picnic o prendere il sole. Non soltanto ristoranti e bar della zona risentono di questo anno in modalità riscaldamento globale: tra le realtà che in passato hanno «cavalcato» l’onda del lago d’Endine ghiacciato c’è anche la giovane l’associazione «Orobie4Trekking» che, nel febbraio 2019, aveva proposto un’escursione a piedi da Spinone fino alla Croce degli Alpini sopra Bianzano, proprio per poter ammirare il lago ghiacciato dall’alto, con pranzo finale al ristorante «La Fonte» di Monasterolo. «Avevano partecipato una ventina di persone – ricorda Andrea Zamblera di Orobie4Trekking –, una bella giornata che, dovesse ghiacciare anche quest’anno il lago, di certo ripeteremo».

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