L’avviso dei cacciatori in Val Calepio
«Pallini vaganti, noi non responsabili»

I cartelli nei boschi della Val Calepio, che «solleverebbero» dalle responsabilità i cacciatori in caso di ferite ad escursionisti.

Tra le colline e i boschi di Gandosso-Grumello e Chiuduno sono apparsi in alcuni punti cartelli che hanno fatto riflettere gli escursionisti, ma anche i cacciatori stessi. Testualmente, inchiodati sui pali, i cartelli riportano la scritta «Attenzione capanni da caccia attivi, pallini vaganti dalle 6 alle 13, non ci riteniamo responsabili in caso di ferite».

Di pessimo gusto l’ultima frase ed è ovvio che nel malaugurato caso di un incidente, la responsabilità del cacciatore entrerebbe in gioco, eccome. Dunque, una battuta o una considerazione quella scritta sui cartelli comparsi nei boschi dei tre paesi della Val Calepio, che poteva essere evitata, perché di fatto quanto scritto poco sopra non era eccepibile, solo un avviso. Questione di buonsenso: è diritto sancito dalla legge quello del cacciatore di esercitare la caccia, però nell’ovvio rispetto delle regole. E, naturalmente, di eventuali escursionisti che si trovano a passare nei boschi e che, visto l’avviso, possono stare più accorti e sereni. Per legge il capannista non è obbligato a posizionare cartelli di segnalazione, ma certo è che non farebbe male per chi vive il bosco essere a conoscenza di trovarsi nelle zone di un capanno e «dare la voce» allo stesso capannista impegnato nella sua attività: sull’argomento, dice il presidente provinciale di Federcaccia Bergamo, Lorenzo Bertacchi: «Non ci sono obblighi, ma avvisare con un cartello la presenza di un capanno è buon senso: chi percorre un sentiero vicino a un capanno può così “dare la voce” e passare senza timori, senza soffermarsi nei dintorni durante l’attività del capanno. L’ultima frase è priva di valore e solo di cattivo gusto».

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