Al lavoro in parete, colpito da un sasso
Muore dopo 4 mesi: lascia moglie e 3 figli

Titolare di una ditta per la posa di paramassi, Bortolo Belingheri, di Schilpario, si era infortunato nel Lecchese. Maestro di sci, aveva 49 anni. «Era stimato da tutti».

Era il 16 dicembre quando un sasso lo colpì alla testa mentre si trovava al lavoro, in provincia di Lecco. Mercoledì 6 maggio, dopo quattro mesi e mezzo, il suo cuore ha smesso di battere. Bortolo Belingheri, 49 anni, stava lavorando alle reti paramassi che si trovano a protezione della statale 36 tra Pradello e Abbadia, in provincia di Lecco, quando è stato colpito alla testa da un sasso.

Nonostante indossasse il casco e tutte le protezioni del caso, le sue condizioni erano sembrate da subito molto gravi: Bortolo era stato portato immediatamente all’ospedale di Lecco con un grave trauma cranico. Dopo un mese e mezzo era stato trasferito all’ospedale di Gazzaniga dove è morto ieri mattina.

Nato a Colere, si era trasferito a Schilpario dopo il matrimonio con Milena Pizio, dalla quale aveva avuto tre figli. Era titolare, insieme ad altri soci, di una ditta specializzata in lavori in parete ed era un apprezzatissimo maestro di sci.

«Bortolo era nato nella nostra stessa contrada, a Carbonera – racconta Claudia Ferrari, direttore della Scuola sci Colere -. Con altri soci era titolare di una ditta che lavorava in parete: si occupava di reti paramassi e disgaggi, spesso lavorava con elicotteri. Era anche maestro nella nostra scuola sci. Ma era molto di più: era un maestro, un amico, un fratello per molti di noi». Per le sue doti si era fatto conoscere in tutta la Valle.

«Bortolo era sicuramente un nostro punto di riferimento – dice Marco Pizio, sindaco di Schilpario e presidente dello Sci club Valle di Scalve -. Era la persona migliore di questo mondo. Un maestro tranquillo, bravissimo con i bambini, che con lui imparavano bene. Si occupava dei nostri corsi base, quelli che fanno i bambini piccoli prima di arrivare nello Sci club. I bambini che seguiva lui li si riconoscevano subito: erano già in grado di affrontare le prime gare. Dal punto di vista sportivo lui stesso era stato un atleta di ottimo livello, mentre come maestro in passato aveva allenato anche le sorelle Fanchini, quando ancora erano molto giovani. Le aveva portate anche in America a una finale di un trofeo internazionale».

E le sue caratteristiche sulle piste da sci erano le stesse della vita di tutti i giorni: «Era una persona tranquilla – continua -, non credo di averlo mai visto arrabbiato. Ma aveva tantissime qualità, anche tecniche e organizzative. Per il nostro Sci club coordinava anche il lavoro degli allenatori ed era stimato da tutti. Sarà difficile trovare qualcuno che possa sostituirlo».

Bortolo lascia la moglie Milena e i figli Roberto, Beatrice e Anna. La cerimonia funebre si terrà venerdì pomeriggio, alle 15, nel cimitero di Schilpario.

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