L’addio ad Andrea: «Con il suo ultimo dono altre persone potranno vivere»

Berbenno. Celebrati i funerali di Andrea Salvi, morto giovedì 30 marzo dopo una tragica caduta sulle scale di casa: il giovane ha donato gli organi. Sulla bara la maglia nerazzurra, sul sagrato lo striscione degli amici.

«Mettiamo il nostro fratello Andrea nelle mani di Gesù, l’unico capace di far risorgere. Non lo consegniamo a una tristezza, a una solitudine, ma lo consegniamo a un abbraccio, che è un abbraccio di Dio». Così don Michele Lievore, parroco di Berbenno, nella mattina del 3 aprile, durante l’omelia funebre per Andrea Salvi, il 35enne di Piazzasco di Berbenno, morto giovedì 30 marzo dopo essere stato trovato a terra sulle scale di casa lunedì scorso, caduto per un malore. Gremita la parrocchiale di Berbenno per l’addio al giovane, operaio, grande tifoso dell’Atalanta.

Sulla bara la maglia neroazzurra, sul sagrato lo striscione degli amici: «Ciao Pippo», come era soprannominato. Striscione che è poi stato portato in corteo fino al cimitero. Andrea Salvi, che lascia nel dolore la mamma Agnese e la sorella Laura, ha donato gli organi. Presenti alla cerimonia funebre i labari dei gruppi Aido di Berbenno, Valle Imagna, Val Brembilla, Villa d’Almè e Zogno. «Nella parte finale della sua vita Andrea ha scoperto che la vita è un dono e questa è anche una buona consolazione: la sua morte, nella sua assurdità, non è stata invano, ma ha dato la possibilità ad altre persone di vivere».

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