Alzano, tamponi dopo i test
Zero positivi al covid e mille con anticorpi

Dei primi 2.845 della maxi campagna Ats il 35% ha contratto il virus, ma ora è scomparso. Il sindaco: ottima notizia, ma facciamo scorta di dpi

Zero tamponi positivi. Ad Alzano, comune che in Italia conoscevano in pochi prima che venisse colpito dalla furia del coronavirus (139 morti in poche settimane), fanno notizia i primi dati trapelati dalla campagna di screening condotta in questi giorni da Ats.

Dei 2.845 cittadini testati dal 1° all’8 luglio al palasport di Alzano, nessuno è risultato positivo al tampone. O meglio: il 35% è risultato avere anticorpi - il che significa essere venuti a contatto con il virus - ma, ed è questo il dato più interessante (e rassicurante), nessuno degli oltre 990 cittadini risultati positivi al sierologico ha avuto esito positivo anche al tampone.

Limitandoci alla sola platea testata (che comprende, oltre ai cittadini di Alzano Lombardo, anche i residenti a Ranica e Torre Boldone), verrebbe quindi da dire che in una delle zone più martoriate dal covid non ci sono più persone infette. Anche perchè, lo screening che Ats sta portando avanti in queste ore è una vera e propria campagna a tappeto che non sceglie «candidati» mirati. Tradotto: tutti i maggiorenni – sia chi ha avuto sintomi, sia chi non ne ha avuti affatto – si sottopongono ai test. Ne consegue quindi che i risultati offrono davvero uno spaccato reale, non «viziato» da alcuna selezione sui pazienti, come invece era successo ad aprile. Quando in Val Seriana s’era sì fatta una primissima campagna epidemiologica, ma si era fatta su numeri risicati e - soprattutto - facendo prelievi quasi esclusivamente ai sintomatici indicati da medici di base: non a caso i risultati davano circa il 60% dei testati positivi agli anticorpi.

Quella in corso oggi, invece, è una campagna di massa: campagna che si svolgerà fino al 15 luglio al palasport di piazza Papa Giovanni Paolo II di Alzano dove, sulla base dell’organizzazione messa a punto dalle autorità sanitarie, il personale dell’Asst Bergamo Est esegue gli esami ai cittadini di Alzano, ma anche di Ranica e Torre Boldone.

Si tratta solo di uno dei tre «filoni» della campagna: altri due sono in corso ad Albino e a Nembro, per una popolazione complessiva interessata allo screening di circa 53 mila persone. «Che dall’indagine non emergano più positivi al coronavirus è un’ottima notizia – dice il sindaco di Alzano, Camillo Bertocchi –. Notizia che peraltro conferma i segnali rassicuranti che ci arrivano ormai da settimane dal territorio. È vero che l’ultimo report della prefettura di Bergamo segnalava una ventina di miei concittadini ancora in isolamento, ma parliamo di un report di ormai una settimana fa. La verità è che la situazione si è stabilizzata, i tassi di mortalità sono tornati alla normalità già da metà aprile e i risultati della campagna di Ats confermano che siamo sulla buona strada».

Difficile però lasciarsi tutto alle spalle. Non ci sono più infetti, a vedere questi dati. Ma il timore che con l’autunno l’emergenza possa tornare a picchiare duro fa agire d’anticipo. «Eccome: abbiamo già dichiarato ad Ats la nostra disponibilità ad allestire nei locali comunali la campagna di vaccinazioni anti-influenzali, come i medici di base ci hanno suggerito in vista dell’autunno. Abbiamo acquistato 20 concentratori d’ossigeno grazie ad una donazione, e fatto una scorta di 30 mila mascherine chirurgiche, tremila ffp2, 10 mila guanti, e duemila tute. Questa volta non ci facciamo trovare impreparati».

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