Ancora neve in quota, ma rifugi già aperti. Altra pioggia in arrivo

METEO. Sabato scorso fiocchi oltre i 1.800 metri. In quota attive buona parte delle strutture ricettive. Dal 7 maggio previsto ancora maltempo con temporali.

Quello appena trascorso è stato un fine settimana molto dinamico dal punto di vista meteo. Il risveglio di sabato 4 maggio ha infatti visto il ritorno notturno della neve (una piccola spolverata) fin verso i 1.800 metri di quota; dopo qualche raggio di sole mattutino il cielo si è andato nuovamente coprendo guastando in parte la giornata di quanti avevano deciso di passare la giornata sulle nostre montagne. La situazione è risultata decisamente migliore nella giornata di domenica 5 maggio, sebbene dal primo pomeriggio le nebbie siano tornate ad avvolgere le cime più elevate della parte alta delle valli. Malgrado tutto, in molti hanno però deciso salire in quota usufruendo dei servizi offerti dai rifugi che hanno già dato il via alla stagione estiva.

Le poche finestre di bel tempo sono state sfruttate dagli alpinisti per raggiungere le cime circostanti con le pelli di foca oppure con ramponi e piccozza, utilizzando anche itinerari alternativi rispetto a quelli classici estivi

«Abbiamo aperto il 25 aprile – fa sapere Fabio Arizzi dal Curò, sopra Valbondione – e malgrado le condizioni meteo non favorevoli siamo rimasti aperti fino a ieri. Per accedere al vano delle bombole del gas abbiamo dovuto scavare per diversi metri nella neve poiché, oltre a quella accumulata al suolo con le nevicate, si è aggiunta soprattutto quella scivolata dal tetto durante le numerose giornate calde registrate prima di questa fase di maltempo». Le poche finestre di bel tempo sono state sfruttate dagli alpinisti per raggiungere le cime circostanti con le pelli di foca oppure con ramponi e piccozza, utilizzando anche itinerari alternativi rispetto a quelli classici estivi.

Polveri sahariane

Malgrado sia ormai trascorso un mese dal deposito al suolo delle polveri sahariane, giunte fino a noi sotto la spinta dei venti che soffiavano dai quadranti meridionali e poi trascinate al suolo dalle precipitazioni, ancora oggi risulta molto evidente la loro presenza osservando i versanti innevati, ma anche il ghiaccio ancora presente sulla superficie della diga del Barbellino.

Anche se la catena alpina si trova a una distanza di circa tremila chilometri dalle aree desertiche viene spesso interessata da questo fenomeno; è stato ampiamente dimostrato che la loro presenza sulla superficie delle neve ne altera inoltre la dinamica di fusione, velocizzandone lo scioglimento a causa del minor potere riflettente nei confronti dei raggi solari.

Pioggia in arrivo

Il bollettino emesso da Arpa Lombardia prevede in serata l’avvicinamento di un nuovo minimo depressionario, in transito martedì 7 maggio sulla regione, il quale determinerà inizialmente precipitazioni più diffuse sul Nord-Ovest e rovesci o temporali sparsi sulla nostra regione tra domani e mercoledì.

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