Ardesio, in fiamme il carro di Zenerù. I ragazzi: «Oltre a gennaio, porti via la guerra»

FOLKLORE. Mercoledì 31 gennaio folla da tutta la provincia per ammirare il carro e il corteo di campanacci per la tradizionale manifestazione della «Scasada».

«Noi ragazzi, scacciando Zenerù vorremmo bandire non solo il freddo, ma anche la violenza, le ingiustizie, le false amicizie e la guerra …». Così hanno scritto i ragazzi di seconda media di Ardesio sul giornalino «Frammenti di storia», realizzato in collaborazione con la Pro Loco, sull’antico rito che si svolge in paese della Scasada del Zenerù 2024.

Un rito che ogni anno coinvolge alunni e scolari della scuola dell’infanzia, delle elementari e medie.«Vale a dire le generazioni future in grado – come affermato da Luca Bergamini, presidente della pro Ardesio che organizza l’evento – di garantire il futuro alla manifestazione». Mercoledì 31 gennaio sono stati proprio scolari e studenti gli attori dell’iniziativa . Mentre gli alunni delle elementari hanno prodotto bei disegni sulla Scasada, appesi poi sulle arcate del palazzo comunale, gli scolari di seconda media , con i loro insegnanti, hanno partecipato ad una riunione in sala comunale.

I gruppi folkloristici

Qui , dopo i saluti di Antonio Delbono ,responsabile dei Campanacci dell’Alta Valle Seriana e del sindaco Yvan Caccia, sono stati loro presentati dal professore universitario Giovanni Mocchi, etnomusicologo e uno dei massimi esperti di suoni e riti in arco alpino, i gruppi folcloristici ospiti . Così Simone Cuel , responsabile del Gruppo ,«Fora Febraro» di San Sebastiano di Folgeria (TN) , ha descritto le attività in campo sociale e naturalistico portate avanti dal sodalizio trentino . «Fino al 1959 – ha anche affermato – anche noi col suono di campanacci cacciavamo febbraio auspicando il ritorno di Primavera.

Poi questa tradizione si è persa. Qui ad Ardesio vorremmo ricaricarci e, dopo aver osservato l’evento, riprendere anche il nostro». Quindi un responsabile del gruppo «Pisa egia», di Saviore dell’Adamello, ha illustrato la manifestazione del paese della Valcamonica, simile a quella di Ardesio, affermando che «iniziative come queste creano aggregazione tra i paesi, aiutando a crescere insieme». Giovanni Mocchi ha infine comunicato come nel paese di Alpedena, in Abruzzo , già duemila anni fa riti come quelli che si svolgono oggi sull’arco alpino per cacciare l’inverno avevano luogo in onore della Dea Pomona, invocata per la fertilità della terra.

Il corteo

Dopo l’incontro in sala comunale bambini e alunni delle elementari e medie hanno raggiunto il carro del Zenerù, parcheggiato dinnanzi al municipio. Un carro straordinario, realizzato da una ventina di volontari in tre mesi di lavoro . Sul carro la «Banda del Giass», diretta da Zenerù il quale , secondo la fervida fantasia di Flaminio Beretta

che ha osservato il carro da lui ideato in contrada Zaffalino, (da 20 anni non entra nel centro storico di Ardesio) vorrebbe spostarsi suonando di paese in paese, evitando così di finire sul rogo. Come sempre Zenerù viene tuttavia acciuffato e, infine, dato alle fiamme. Ragazzi e adulti, delle materne, elementari e medie ,suonando campanacci hanno quindi accompagnato il carro del Gennaione dal municipio fino a Ponte Rino, dove è rimasto fino a sera , ammirato da centinaia di persone giunte da diversi paesi.

Il rogo

Il Corteo che ha accompagnato Zenerù al rogo , si è mosso poco dopo le 20 da Ponte Rino , accompagnato dal suono di centinaia di campanacci, corni e trombe di giovani e famiglie giunti da tutta la Provincia. Ha prima raggiunto il piazzale dell’ex ristorante La Piana quindi , attraversando le vie del Centro storico si è spostato verso il piazzale antistante l’ufficio postale. Qui, tra un frastuono indiavolato di campanacci , suono finalizzato sia per cacciare l’inverno che per risvegliare Primavera, è finito sul rogo.

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