Caldo anomalo in quota, al Coca in 7 giorni un balzo di 13 gradi

Si è sciolta la neve accumulata a 2000 metri. Ritardata la glaciazione di molti laghetti orobici. La più bassa temperatura -3,3 sul Monte Farno.

Il mese di novembre si è dimostrato assai dinamico dal punto di vista meteo. Dopo un’iniziale calo termico ha fatto la sua comparsa la neve, accumulando uno spessore di circa 40 centimetri attorno ai 2000 metri di quota. Il manto è però andato incontro a un deciso ridimensionamento poiché le temperature hanno subito un graduale e costante incremento giornaliero, segnando valori ben superiori a quelli che normalmente si registrano in questo periodo.

Il fenomeno è apparso chiaro analizzando i dati trasmessi dalle stazioni del Centro meteo lombardo dislocate sul nostro territorio ed in particolare quella posizionata ai 3.050 metri di quota del Pizzo Coca, la più elevata della bergamasca: qui le temperature sono cresciute di circa 13 gradi in una sola settimana.

Venerdì scorso hanno infatti toccato l’apice da inizio mese poiché la minima è scesa soltanto di qualche decimale sotto lo zero (-0,3) mentre la massima ha segnato un valore di 6,4 gradi. Un incremento significativo se si considera che la settimana prima (il 5 novembre) la minima era stata di -13,5 gradi mentre la massima (-5,3) non era riuscita a risalire in campo positivo neppure durante le ore più calde della giornata.

Malgrado il rialzo termico va segnalata, ancora una volta, la particolare condizione microclimatica registrata proprio due giorni fa dalla stazione meteo in località Montagnina, sul Monte Farno. La temperatura minima ha infatti raggiunto la temperatura di -3,3 gradi, la più bassa nella bergamasca. Qui la strumentazione risulta posizionata a 1.415 metri di quota in una dolina (cavità di origine carsica nata dall’erosione causata dalle acque meteoriche) dove, in situazioni di alta pressione ed assenza di vento, si possono creare queste particolari condizioni.

Questo graduale rialzo termico sta però ritardando anche la glaciazione di molti laghetti orobici, come ad esempio quelli che si trovano nella zona di Valgoglio. Dei cinque che si incontrano in questa classica escursione ad anello, infatti, l’unico che risulta esserlo è quello di Aviasco, a 2.070 metri di quota. Per quanto riguarda i laghi Nero, Campelli, Cernello e Succotto, in considerazione anche del maggior quantitativo di acqua presente negli invasi, nessuna porzione della loro superficie risulta ghiacciata.

Il bollettino di Arpa Lombardia prevede che fino al pomeriggio odierno si possano verificare precipitazioni diffuse su gran parte della regione con quantitativi localmente moderati. Da domani condizioni più variabili con la possibilità, almeno fino a mercoledì, di occasionali e deboli precipitazioni. Giovedì tendenzialmente condizioni più stabili.

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