In tremila alla «prima» delle Cascate del Serio che ora irrigano i campi

Valbondione Dopo due anni di stop causa pandemia domenica 19 giugno il triplice salto. L’acqua scesa a valle servirà a scopi irrigui in un periodo di grave siccità per l’agricoltura.

È tornato domenica 19 giugno lo spettacolo delle cascate del Serio, dopo oltre due anni di stop a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia. Stando alle prime stime dell’ufficio turistico l’evento ha richiamato circa tremila persone, alcune giunte in alta valle già alle prime luci dell’alba. L’aspetto logistico, soprattutto quello riguardante la gestione dei parcheggi, è stato curato dai ragazzi dell’Associazione giovani, volontari Avis e carabinieri in congedo. Qualcuno di loro, allo scopo di fornire indicazioni agli escursionisti, si è posizionato sul sentiero che conduce alle baite di Maslana, la via principale di accesso essendo ancora in vigore l’ordinanza comunale che vieta il transito sulla strada agro-silvo pastorale del rifugio Curò in seguito al movimento franoso verificatosi lo scorso anno.

La prima apertura stagionale delle Cascate del Serio. Video di Mirco Bonacorsi

Qualche minuto prima delle 11 la sirena posta nella parte alta del dirupo ha diffuso il suo suono nella valle per segnalare l’avvenuta apertura delle paratie della diga. Poco dopo la massa d’acqua ha fatto la sua comparsa alla sommità della cascata prima di gettarsi nel baratro e compiere i tre salti, per un totale di 315 metri. Fra i presenti un gruppo di cinque amiche boliviane residenti a Bergamo manifesta tutto il proprio stupore: «Avevamo visto solo alcuni filmati in internet – hanno detto –, ma dal vivo è una cosa completamente diversa. Siamo molto contente di questa esperienza, torneremo sicuramente».

Come anticipato l’ultima occasione, in cui si è potuto ammirare il triplice salto, risale ormai al 13 ottobre 2019, circostanza nella quale l’Amministrazione comunale festeggiò il 50° anniversario dalla prima apertura. Fu infatti nel 1969 che il sindaco Lorenzo Riccardi, supportato da alcuni amici, decise di proporre ad Enel alcune aperture periodiche per rendere ancora visibile questo spettacolo che, dal 1931 (anno in cui venne terminata la costruzione del muro di sbarramento della diga), fu celato agli occhi di tutti.

Al di là dell’aspetto storico è comunque notizia di questi giorni che Enel Green Power, gestore della diga del Barbellino, vista la perdurante problematica legata alla siccità ha ribadito la propria volontà nel collaborare con il territorio per garantire un uso plurimo delle acque, decidendo innanzitutto di rimandare i lavori di manutenzione al complesso idroelettrico. Qualcuno ha obiettato che in un periodo di siccità sarebbe stato più utile trattenere l’acqua nella diga, ma quella liberata ieri nel fiume non va perduta: scendendo verrà utilizzata - come in generale l’acqua del fiume che viene canalizzata - per irrigare i campi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA