Diego e il suo progetto: «Se cammini, vivi. Così combatto la sclerosi multipla»

L’avventura Diego Bedeschi parte a piedi per Santiago.

«Anche chi ha la sclerosi multipla può andare avanti e, se si è depressi, bisogna farsi aiutare da persone competenti. Non bisogna aver paura o nascondersi. Se ce l’ho fatta io, tutti possono farcela, tornando più possibilmente alla normalità. E il cammino che mi accingo a fare, quello di Santiago e direi anche oltre, vuole essere un messaggio di speranza e resilienza per chi soffre». Diego Bedeschi, 43 anni, fotografo e videomaker di Nembro assai conosciuto con 17mila follower sulla sua pagina Instagram, giusto un anno fa ha scoperto di avere la sclerosi multipla.

«Non bisogna mollare e, nonostante sia caduto mesi dopo in depressione, sono qui a voler testimoniare che la vita va avanti e sono pronto a fare 900 chilometri di cammino dedicato a una persona speciale che ho conosciuto nella struttura psichiatrica in cui sono rimasto ricoverato per un mese»

«Una mazzata tremenda, mi è caduto il mondo addosso – racconta –. Ero sul posto di lavoro e all’improvviso mi si è paralizzata completamente la mano destra. Sono andato al pronto soccorso di Alzano e da una Tac risultava qualche macchia in testa. Sono stato trasportato poi a Seriate in Neurologia e, dopo il prelievo di midollo e altri esami, mi hanno diagnosticato questa malattia. Mi sentivo stanco, oggi non c’è purtroppo una cura risolutiva ma solo terapie per trattenere l’evoluzione della sclerosi. Ma non bisogna mollare e, nonostante sia caduto mesi dopo in depressione, sono qui a voler testimoniare che la vita va avanti e sono pronto a fare 900 chilometri di cammino dedicato a una persona speciale che ho conosciuto nella struttura psichiatrica in cui sono rimasto ricoverato per un mese».

Bedeschi lancia un messaggio: «Quando cadi in depressione, pensi di non aver bisogno di nessuno, ma non è così. Sono rimasto da gennaio di quest’anno chiuso in casa nel letto, non riuscivo più a uscire. I medici della Neurologia del Papa Giovanni mi hanno consigliato una visita al Cps di Nembro. Un percorso psichiatrico per aiutarmi a capire cosa fosse la sclerosi, ma io avevo sempre rifiutato perché ero convinto di farcela da solo e tuttavia alla fine sono crollato e poi sono stato ricoverato in una struttura di Verona. E lì ho conosciuto persone con i miei stessi problemi, che ascoltano e non giudicano. E soprattutto una squadra di professionisti che supportano in ogni tipo di problema». E proprio in quella struttura la vita di Diego è cambiata. «Ecco, il cammino che ho deciso di intraprendere a giugno voglio dedicarlo proprio a quelle persone che soffrono di sclerosi e depressione e a questa persona speciale che ho incontrato nel mio percorso di vita. Sogno di rivederla all’aeroporto di Orio, di ritorno dal cammino che farò. Il logo della maglie ‘Se cammini...Vivi’ è nato proprio da un’idea tra me e un papà che soffre tanto. E voglio ringraziare Pierangelo Bressan, proprietario della ditta Garmont, che in un momento critico della mia vita mi ha aiutato e teso una mano sul lavoro».

«Sarà – precisa il videomaker di Nembro -, un inno liberatorio alla resistenza, alla resilienza e alla voglia di farcela dopo un percorso di vita tortuoso. Per la seconda volta mi recherò a Santiago, è un percorso in cui già a metà strada puoi capire il senso di questa esperienza e del tuo rapporto con il mondo che ti circonda»

Bedeschi, papà di due bambini di 9 e 11 anni, terminata la fase di ricovero è tornato a casa e il 14 giugno inizierà il suo cammino che lo porterà tra Francia e Spagna. «Sarà – precisa il videomaker di Nembro -, un inno liberatorio alla resistenza, alla resilienza e alla voglia di farcela dopo un percorso di vita tortuoso. Per la seconda volta mi recherò a Santiago, è un percorso in cui già a metà strada puoi capire il senso di questa esperienza e del tuo rapporto con il mondo che ti circonda. Prenderò il volo Orio-Lourdes, poi raggiungerò Saint Jean de Port per l’inizio del cammino fino a Finister, un percorso di 900 chilometri tra Francia, Spagna e ancora Francia. Occorrerà un mese, arriverò a destinazione a metà luglio. Farò tutto da solo e pubblicherò sulla pagina Instagram ‘@diegobedrone’ l’intera esperienza». Un’avventura che vuole simboleggiare il ritorno alla normalità, nel solco della fatica e con una dedica speciale «perché non bisogna lasciarsi sconfiggere dalla sclerosi multipla e dalla depressione. La vita offre sempre nuove opportunità, anche quando pensi che sia tutto buio e non ci siano vie di uscita dal tunnel».

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