«Fontana voleva mantenere la zona gialla». I pm: Alzano, l’ospedale non fece da focolaio

Inchiesta Covid.Nel fascicolo la mail del governatore. La consulenza di Crisanti: il virus si propagò per mancanza di mascherine e perché la Regione ignorò il piano pandemico nazionale. Miozzo: Conte prudente sulla zona rossa. La difesa di Fontana: che caso, Crisanti è senatore Pd.

«Fontana voleva mantenere la zona gialla». I pm: Alzano, l’ospedale non fece da focolaio
Alzano, 23 febbraio 2020: chiuso l’accesso al pronto soccorso

C’è una mail che parte dalla Regione nei primi giorni della pandemia e arriva a Presidenza del Consiglio, Ministero dello Sviluppo economico e dell’Interno per chiedere di mantenere la zona gialla. Sono le 16,59 del 28 febbraio 2020, l’indice di contagio è già alto. Il mittente è il presidente Attilio Fontana. È un documento contenuto nel fascicolo d’inchiesta sulla pandemia che il pool di pm di Bergamo, coordinato dal procuratore Antonio Chiappani e dall’aggiunto Maria Cristina Rota, andrà a chiudere nei prossimi giorni. E c’è, nella relazione del consulente della Procura Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all’Università di Padova e neosenatore Pd, una conclusione ottenuta tramite modelli matematici e dati scientifici, che esclude che l’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano abbia funzionato da focolaio, con la contestata riapertura del pronto soccorso che viene giudicata ininfluente per la diffusione del virus all’esterno, poiché stava già circolando in maniera copiosa.

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